Principale Arte, Cultura & Società Storia di una vita genuina: Giovanni della villa

Storia di una vita genuina: Giovanni della villa

Vite genuine di gente apparentemente comune che ha fatto la storia in quel di Castellana Grotte.

di Giovanni Mongelli

Sin dagli anni ’60, esattamente 1961, esisteva la mitica Villa Grande, e dico “esisteva” perché col passare del tempo è andata distruggendosi sempre più, come tutte le belle opere di Castellana Grotte. Qui, ci sono tre ville: una per gli innamorati, una per i bimbi con piccole giostrine, e poi questa indimenticabile Villa Grande – da noi soprannominata – dove c’era un bar in cui la vita della famiglia Laera un tempo in questo posto si son creati la loro vita lavorativa, sempre sacrificata e faticosa, come le tipiche persone genuine di famiglie modeste, come i figli Pietro e Giuseppe (chiamato da tutti Pino) della buon’anima di Teresa Lanzilotta, moglie di Giovanni Laera ( definito Giuan da Vill).

Ecco le parole di Giuseppe Laera: “Ecco i miei genitori, Giuann da Vill e Nina, che nel 1961 hanno coronato il loro sogno d’amore, dopo cui hanno gestito il bar della villa Tacconi creando una modesta struttura ricettiva: L’Hotel La Vetta Europa; io sono nato in quel luogo che sarà sempre impresso nel mio cuore. La Villa Vecchia – o Villa Grande per noi castellanesi – ogni sera a suoi tempi era sempre piena di gente, il ritrovo dei giovani castellanesi e non; c’era persino gente forestiera, d’altri paesi, genuina come la natura l’aveva creata. In questo posto si cercavano anche i pinoli cadenti dagli alberi, e facile era la cattura di farfalle da collezione in primavera e in estate.”

È qui che soggiornava, se così si può dire, la famiglia Laera, che gestiva il bar e il factotum della villa – compreso giardinieri che curavano sia questa che altre due ville. Il giardiniere in questione era il signor Lacatena, di cui a momenti non ricordo il nome, ma ricordo più facilmente quello del figlio Dino Lacatena. Il suo cavallo di battaglia, oltre dolci, era il loro gustosissimo gelato artigianale, di cui ricordo una frase abituale che si usava: “Andiamo da Giovanni alla Villa Vecchia a farci un gelato” (sciom a Giuan a pghio’ nu gelat). Giovanni e Teresa che si sono sposati e onorato la giornata con foto scattate esattamente in quella villa, come la maggior parte di qualsiasi sposalizio castellanese, per cui il rito comprendeva la chiesa, la Villa, il convento di Castellana Grotte e la sala da cerimonia, che poi abitualmente era una grande sala in un altro pezzo di storia castellanese: il mitico cinema Milleluci, dove lavorava mio padre buon’anima. Ora Giuseppe Laera, Pietro Laera e il grande giornalista cugino Giandomenico Laera, conducono e continuano la loro storia di vita in un hotel alle Grotte di Castellana, l’Hotel Grotte, come ristoratori e padroni del posto.

Così, la storia continua.

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