Principale Arte, Cultura & Società Gero Grassi: Moro non è nostalgia ma storia di oggi e domani

Gero Grassi: Moro non è nostalgia ma storia di oggi e domani

BARI -“Il caso Moro non è tornare al passato, ma guardare al futuro attraverso il presente”: quella del Consiglio regionale della Puglia non è “un’operazione nostalgica”, perché parlare di Moro aiuta a capire come si va modificando la storia d’Italia. Ecco il significato delle iniziative dell’Assemblea, illustrato dall’on. Gero Grassi nella prima delle lezioni del ciclo biennale di incontri riservati ai docenti, nell’ambito del progetto “Moro: Educatore”, promosso dal Consiglio regionale, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, l’IPSAIC Puglia e la Società Italiana di Scienze Umane e Sociali (SISUS).
Non si può dimenticare che “la verità sul caso Moro è ancora chiusa in qualche armadio della vergogna”, come ripete il presidente dell’Assemblea legislativa pugliese Mario Loizzo: “mai arrendersi fino ad aver trovato la verità, per questo sentiamo di dover trasformare il ricordo in memoria viva”. Il Consiglio regionale sta promuovendo quattro progetti in nome di Aldo Moro, rivolti a giovani, scuole, Comuni, biblioteche, Università. Si parlerà di Moro, del suo esempio, della sua figura straordinaria: il docente universitario, il costituente, il politico, l’uomo di governo, la voce autorevole del Mezzogiorno, che per Loizzo “al Sud manca da troppo”.
L’on. Grassi è stato il proponente della seconda Commissione bicamerale d’inchiesta, che ha raccolto 6 milioni di pagine di atti giudiziari, un migliaio di filmati, foto e documenti, derivanti da 8 processi e altrettante commissioni. Questa mole enorme di materiali, “ci invita a rivedere la nostra storia contemporanea alla luce delle ultime scoperte giudiziarie”. Nel caso Moro, ha avvertito Grassi, “non si deve ragionare con gli schemi del passato, vi si può scoprire che Parigi è la capitale della Germania, che Moro è stato ucciso ‘anche’ dalle Brigate Rosse e che quando Moro è stato ucciso forse le BR non c’erano”.
Il progetto biennale “Moro educatore” si rivolge a docenti di lettere, storia, filosofia e diritto delle superiori di tutta la Puglia. Vi prendono parte oltre ottanta iscritti, su base volontaria e gratuita. Durerà due anni (ottobre 2018-maggio 2019, ottobre 2019-aprile-2018), con 14 lezioni per 60 ore complessive (42 di formazione, 16 di laboratorio, 2 di verifica), su quattro temi: Moro professore, Moro costituente, Moro al Governo, il rapimento e la morte.
I relatori saranno prestigiosi: due presidenti delle bicamerali il sen. Pellegrino e l’on. Fioroni, docenti universitari, giornalisti, familiari delle vittime e ufficiali dei Carabinieri.
Interverrà anche il capo delle Brigate Rosse, Alberto Franceschini. “Non è un oltraggio – osserva l’on. Grassi – perché non ha ucciso nessuno, ha scontato 18 anni di carcere, a quelli del sequestro Moro sono stati comminati 6 ergastoli. Dopo 11 anni erano fuori”.
Sono intervenuti all’incontro Maria Teresa Santacroce segretaria del Sisus, il direttore dell’Ipsaic Vito Antonio Leuzzi e la dirigente della sezione biblioteca e comunicazione istituzionale del Consiglio regionale Anna Vita Perrone. (fel)

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