La Poesia è per tutti
foto di copertina Federico Garcia Lorca
… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile
Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
redazione@corrierepl.it
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Il 29 marzo 1913 nasceva a Cardiff Ronald Stuart Thomas, poeta e scrittore gallese. Inizio’ giovanissimo gli studi teologici che si conclusero all’età di 23 anni con la sua ordinazione sacerdotale. Cominciò a scrivere poesie subito dopo la seconda guerra mondiale. Nella sua prima raccolta intitolata ”Stones of the field” (1946), esalta la bellezza del paesaggio del Galles. La sua lunga produzione è stata da lui raccolta in ”Counterpoint” (1990), in cui ha raggruppato i versi a carattere religioso divisi per tema. Spirito tormentato, passionale e aspro, legato al cuore della sua patria, R.S. Thomas ha perseguito con la stessa intensità la vocazione religiosa e quella della poesia. Dal pulpito della poesia predicava sentimenti di amore per la bellezza, di simpatia per i contadini gallesi, di indignazione per la loro miseria.
Il campo luminoso
Ho visto il sole irrompere dalle nubi
e illuminare un piccolo campo
per un momento, e ho continuato la mia strada
e ho dimenticato la cosa. Ma quella era la perla
di gran pregio, l’unico campo che conteneva
il tesoro. Mi rendo conto ora
che devo dare tutto quello che ho
per possederlo. La vita non è un affrettarsi
verso un futuro che s’allontana, né un agognare
un passato immaginato. È il voltarsi
come Mosè al miracolo
del roveto ardente, a uno splendore
che sembrava transitorio come la tua giovinezza
d’un tempo, e invece è l’eternità che ti aspetta.