Principale Arte, Cultura & Società Thomas Mann: I Buddenbrook

Thomas Mann: I Buddenbrook

Un altro tedesco antinazista riparato in Svizzera.

Figlio di importanti commercianti di Lubecca – il padre era un senatore – nel 1933 a cinquantasette anni si trasferisce, dopo diversi viaggi, definitivamente negli Stati Uniti.

Thomas Mann un altro nobel per la letteratura

Nel 1938 viene nominato professore dell’Università di Princeton. Nel 1955 aveva appena ricevuto la cittadinanza onoraria nella sua Lubecca, aveva appena festeggiato gli ottantanni, una trombosi se lo porta via.

Il suo capolavoro, i Buddenbrook, rappresenta lo spaccato di una società che passa dall’ottocento al novecento, quattro generazioni che vedono decadere lo sfarzo di una famiglia per assumere fisionomie e caratteri di un altro secolo, del tutto diverso.

Il sottotitolo è emblematico: decadenza di una famiglia

E’ un libro impegnativo, come tutte le saghe familiari imponenti, anzi si può dire che Mann ha inaugurato un percorso letterario più usato, accanto alla saga dei Forsythe ciclo di romanzi, scritti da John Galsworthy, altro nobel della letteratura e pubblicati tra il 1906 ed il 1921, che dipingono un quadro della tarda società vittoriana, a questi si possono aggiungere la saga del padrino al cinema o per finire la saga di Beautiful in televisione.

Anche se qui lo stile è di alta letteratura.

Il racconto si sofferma soprattutto sulle due ultime generazioni, che mostrano più evidenti i segnali del decadimento.

Gli anziani Jean e Elisabeth, alla loro morte, lasciano la famiglia nelle mani dei figli Thomas, Christian, Antonie e Clara.

I due maschi Thomas e Christian prendono le redini della ditta, ma solo Thomas continuerà nell’impegno mentre Christian abbandonerà dopo poco tempo, incapace di adempiere ad un lavoro così faticoso.

Intanto Antonie, dopo una lunghissima corte, cederà alle lusinghe del signor Grunlich che sposerà, e con cui avrà una figlia, Erika, e da cui si separerà dopo poco tempo con il divorzio.

Il racconto va avanti cosi con matrimoni e divorzi, tradimenti coniugali, attività politica per uno e galera per un nipote…

Nel 2008 esce in Germania il film di Heinrich Breloer vincitore del Romafictionfest 2009.

Quello che piace è la lettura, una scrittura sobria e affatto ridondante, la penna di un grande letterato, e soprattutto la prima forte rappresentazione della famiglia con i suoi alti e bassi, con quelli che vanno avanti e quelli che degradano, con il cambiamento dei valori, l’aumento del ritmo di vita, la campagna spazzata via dall’industria, mentre avanza un secolo pieno di insidie, ma anche di sviluppo dell’umanità

La rete

(44) I Buddenbrook 1 – YouTube

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.