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Stati Uniti e Corea del Sud: accordo sui costi delle truppe tra i timori di Trump 2.0

Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno raggiunto un accordo “di principio” sulla condivisione dei costi delle truppe statunitensi di stanza nella penisola coreana. In particolare le due parti, preoccupati della possibilità che l’ex presidente degli Stati Uniti,  Donald Trump, del Partito Repubblicano, ritorni alla Casa Bianca e metta a repentaglio l’alleanza di sicurezza, hanno anticipato i colloqui dell’accordo che entrerà in vigore nel 2026.

Stati Uniti e Corea del Sud: accordo sui costi delle truppe tra i timori di Trump 2.0

Seul e Washington preoccupati dell’approccio talvolta imprevedibile e unilaterale alla politica estera e di difesa di Trump, hanno ripreso i negoziati, quasi due anni prima della scadenza dell’attuale accordo sulle misure speciali (SMA), rinnovati ogni due o sei anni dal 1991. Gli SMA riflettono come le due parti si dividono gli oneri finanziari, per il mantenimento di circa 28.500 soldati americani di stanza in Corea del Sud. Le truppe americane sono schierate in Corea del Sud come parte degli sforzi di entrambe le nazioni per scoraggiare la Corea del Nord, che ha accelerato i suoi programmi nucleari e missilistici. Donald Trump, che è emerso come il favorito indiscusso per la nomina presidenziale repubblicana nelle elezioni del 2024, durante la sua presidenza aveva accusato il principale alleato asiatico, la Corea del Sud, di “free riding” (cioè beneficiare senza pagare) sulla potenza militare statunitense, perciò gli aveva chiesto di contribuire fino a 5 miliardi di dollari all’anno. In caso di rifiuto aveva minacciato di ritirare le unità americane dal paese. L’ex presidente Trump ha utilizzato tattiche simili nei negoziati con il Giappone, che ospita anche un gran numero di risorse militari statunitensi, nonché con gli Stati membri della NATO. Il governo sudcoreano, tuttavia, è riuscito a trascinare le discussioni fino alla sconfitta di Trump nelle elezioni presidenziali del novembre 2020 e alla firma di un accordo sostitutivo con la nuova amministrazione Biden quattro mesi dopo. Nessuna delle due parti ha confermato la cifra, ma si ritiene che sia aumentata a 1,2 miliardi di dollari all’anno.

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