Domenica il Lussemburgo elegge il nuovo Parlamento. Il primo ministro lussemburghese Xavier Bettel del Partito liberale democratico (DP) potrebbe essere sostituito dopo quasi 10 anni in carica. Tuttavia, la questione centrale nel secondo Stato più piccolo dell’UE è la sfida immobiliare. Difatti, il Lussemburgo sta affrontando da anni una grave crisi abitativa. Le cifre parlano chiaro: da 440.000 abitanti nel 2001, la popolazione è passata a 660.000 nel 2023. Di fronte a una tale esplosione demografica, l’offerta abitativa non ha tenuto il passo.
Lussemburgo. Elezioni parlamentari: la crisi immobiliare al centro della campagna elettorale
Le maggioranze di governo si sono succedute senza trovare soluzioni a un problema che sembra insolubile. Nel pieno della campagna elettorale, cosa propongono i partiti politici in competizione alle elezioni legislative per facilitare l’accesso agli alloggi? Tutti sono d’accordo nell’aumentarne l’offerta a prezzi accessibili. Ma i mezzi per raggiungere questo obiettivo differiscono a seconda dei programmi di ciascun candidato. Alcune strategie sono comuni a molti partiti, come pure il desiderio di coinvolgere maggiormente il settore privato nella costruzione di alloggi a prezzi accessibili, sostenuto dal CSV, dal DP, dal LSAP, dal Partito Pirata e dall’ADR. Il DP vuole quindi che anche le aziende private beneficino di sussidi e vuole introdurre “un sostegno finanziario per le aziende che creano alloggi a prezzi accessibili per i loro dipendenti”. Secondo Luc Frieden, il principale candidato del Partito cristiano-sociale (CSV), l’attuale coalizione ha fallito. “I problemi sono diventati più grandi e quindi il messaggio fondamentale è che vogliamo un’altra politica che sia più efficace nel rispondere alle sfide della nostra società odierna. È essenzialmente su questi temi che vogliamo agire per migliorare la situazione che oggi è, soprattutto in termini abitativi, inaccettabile in Lussemburgo”, ha affermato. “L‘attuale coalizione, ad esempio, ha aumentato l’Iva dal 3 al 17% per chi vuole acquistare un appartamento e poi affittarlo. La gente non vuole più comprare una casa e quindi ci sono meno appartamenti in affitto” ha aggiunto.
La sfida immobiliare
Mentre il LSAP richiede partenariati pubblico-privati o incoraggia “la creazione di fondi di investimento privati specializzati nel finanziamento di alloggi in affitto a prezzi accessibili, sostenibili e di qualità”. Per il Partito Pirata bisogna “consentire ai promotori privati di presentare offerte per costruire progetti di alloggi a prezzi accessibili per conto dello Stato”. L’ADR spiega la sua strategia nel suo programma: “Per rendere nuovamente più accessibili gli alloggi in Lussemburgo, l’ADR vuole ridurre l’IVA sugli alloggi in affitto, reintrodurre l’ammortamento fiscale accelerato, rivedere gli standard climatici ed energetici nell’edilizia”. Il Piratepartei annuncia una misura molto politica per offrire “un tetto sopra la testa a tutti”: case popolari “affittate a 10 euro al metro quadro al mese”. Ma i Pirati vogliono anche “l’obbligo di includere un numero minimo di unità abitative a fini sociali in ogni grande progetto di costruzione”, aumentare gli alloggi e densificare l’edilizia per abbassare i prezzi o addirittura mobilitare i circa “4.000 ettari di terreno che possono essere utilizzati a scopo abitativo” – che potrebbe potenzialmente ospitare 300.000 persone in più, stima il partito – e soprattutto gli oltre 500 ettari appartenenti allo Stato e ai comuni. Se risolvere la crisi abitativa è una sfida per la prossima maggioranza, essa è comunque al centro dei programmi del partito e le misure non mancano, tra pragmatismo e one-upmanship. Resta da vedere se questi obiettivi saranno realizzabili dalla prossima maggioranza.
