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Libano: gli sforzi internazionali per risolvere il vuoto presidenziale di fronte all’intransigenza dei partiti

Gli sforzi internazionali per risolvere il vuoto presidenziale in Libano stanno inciampando di fronte all’intransigenza dei partiti locali, che finora ha impedito una svolta tangibile. Dopo undici mesi la scadenza del mandato del presidente Michel Aoun, nessun partito è riuscito a ottenere una maggioranza parlamentare che gli consentisse di nominare un candidato. L’inviato del presidente francese per il Libano e l’ex ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian hanno chiesto ai funzionari libanesi di trovare una “terza opzione” per risolvere la crisi presidenziale. In una dichiarazione Le Drian ha affermato: “È importante che i partiti politici pongano fine alla crisi insopportabile in cui si trovano i libanesi e cerchino di raggiungere un compromesso attraverso una terza opzione“. Tra l’altro Le Drian ha sottolineato che, il Qatar, l’Arabia Saudita, l’Egitto, gli Stati Uniti e la Francia, che seguono il dossier Libano, sono “estremamente turbati e mettono in dubbio la fattibilità di continuare a fornire fondi al Libano”.

Libano: gli sforzi internazionali per risolvere il vuoto presidenziale

La presidenza libanese è vacante dal 31 ottobre 2022, tuttavia, nonostante la moltitudine di iniziative, la questione continua ad essere affrontata con “intransigenza interna” e “rigidità nelle posizioni. Le forze politiche interne non hanno mostrato sufficiente flessibilità nell’affrontare questi sforzi. Il deputato Ghassan Skaff, ha affermato su X che gli sforzi del Qatar e della Francia non avranno successo se non saranno ricambiati dai partiti libanesi. Intanto, il partito Hezbollah e il movimento Amal insistono per nominare il capo del movimento Marada, l’ex ministro Suleiman Franjieh, mentre l’opposizione chiede al presidente Nabih Berri di indire sessioni elettorali successive che si concluderanno con l’elezione di un nuovo presidente. Il deputato delle forze libanesi Fadi Karam ha sottolineato che sono state avanzate “iniziative continue, diversificate ed estese” per porre fine alla crisi, l’ultima delle quali è arrivata dal Qatar. Ha poi aggiunto: “Sarebbe stato più vantaggioso per i partiti interni ricorrere alla Costituzione e applicarla invece di aspettare iniziative esterne”. I tentativi falliti a eleggere un successore del presidente Michel Aoun arrivano in un momento in cui il Paese dei cedri è paralizzato in una crisi economica senza precedenti.

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