Le autorità bulgare hanno deciso di espellere dal Paese il capo della Chiesa ortodossa russa di Sofia, l’archimandrita Vassian, e altri due funzionari della chiesa di “S. Nicola di Myriklia il Taumaturgo”. Le autorità considerano padre Vassian una minaccia alla sicurezza nazionale. L’ambasciata russa in Bulgaria definisce “maleducato” e “oltraggioso” il comportamento delle autorità bulgare.
La Bulgaria caccia via il capo della Chiesa ortodossa russa a Sofia
“Non è un segreto per nessuno che la Chiesa ortodossa russa venga utilizzata per gli interessi geopolitici del Cremlino, per azioni ibride, per l’espansione dell’influenza. Ciò fa parte della strategia a lungo termine di Putin e del suo regime”. Così l’ex ministro degli Esteri Ekaterina Zaharieva ha commentato l’espulsione del sacerdote dalla chiesa russa a Sofia, Vassian Zmeev e altri due sacerdoti. Zaharieva ha spiegato che la loro espulsione è stata opera del DANS e che non erano diplomatici, ma erano in Bulgaria con il visto. Pronta la risposta dell’ambasciata russa: “Siamo indignati per il fatto e la forma della decisione presa dalla parte bulgara. È ovvio che l’attuale leadership della Bulgaria si è posta il compito di distruggere non solo i legami socio-politici, culturali e umanitari tra i nostri paesi, ma anche di spezzare i rapporti tra le Chiese sorelle ortodosse russa e bulgara e di inasprire la comunità russa e del popolo bulgaro”, si legge nella nota. L’archimandrita Vasian è stato nominato capo della Chiesa ortodossa russa a Sofia nel 2018 dal patriarca russo Kirill. La settimana scorsa, inoltre, all’archimandrita Vasian è stato vietato l’ingresso nella Macedonia del Nord. Skopje ha anche espulso tre diplomatici russi.