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La Croazia non importerà grano ucraino. Aumentano le tensioni sui divieti dei cereali

Il primo ministro Andrej Plenković ha dichiarato che la Croazia non importerà grano ucraino, dopo che tre Paesi membri dell’UE, Polonia, Ungheria e Slovacchia, hanno deciso di introdurre unilateralmente l’embargo sulle importazioni di cereali da Kyiv. Plenković ha affermato che: “l’atteggiamento e il desiderio della Croazia è quello di essere un paese di transito, non un paese dove enormi quantità di grano più economico del nostro, arriveranno dall’Ucraina, così che i nostri agricoltori saranno nei guai.”

La Croazia non importerà grano ucraino

L’UE ha deciso di aiutare l’Ucraina creando un corridoio di solidarietà. L’intera idea è concepita in modo tale che, nonostante la brutale aggressione russa contro l’Ucraina, enormi quantità di grano ucraino possano essere esportate dal Paese, attraverso l’uso dei porti marittimi della Croazia, poiché l’accesso al Mar Nero è bloccato dalla Russia. Non si conosce la quantità di grano esportato attraverso i porti croati, ma questa rotta è diventata sempre più popolare, come affermato all’inizio di questo mese dal vice primo ministro ucraino Yuliia Svyrydenko. Tuttavia, in precedenza, il primo ministro croato Andrej Plenković aveva affermato che diverse migliaia di tonnellate di grano erano già state spedite dai porti croati, la maggior parte destinate all’Italia e una parte al Nord Africa. Intanto, lunedì Kyiv ha presentato una denuncia contro Ungheria, Polonia e Slovacchia davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio per i divieti di importazione di cereali, in mezzo alle crescenti tensioni commerciali e alle proteste. Mentre la Commissione Europea ha esortato le parti a procedere con “un atteggiamento costruttivo” nel tentativo di costruire “fiducia”. Difatti, la Bulgaria ha deciso di revocare il divieto interno sulle importazioni dall’Ucraina. Una mossa, descritta dal primo ministro ucraino Volodymyr Zelensky come “un esempio di vera solidarietà”. Tuttavia, lunedì gli agricoltori bulgari hanno iniziato proteste a livello nazionale chiedendo un’estensione del divieto sulle importazioni di grano, mais, colza e semi di girasole dall’Ucraina.

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