Principale Estero Grecia: il partito di estrema destra Spartans rischia il collasso. Parlamentari sospesi

Grecia: il partito di estrema destra Spartans rischia il collasso. Parlamentari sospesi

Il nuovo partito greco di estrema destra Spartans, apparso per la prima volta alle ultime elezioni parlamentari, è sull’orlo del collasso dopo che il suo leader, Vasilis Stigas, ha lanciato un feroce attacco contro i membri del suo gruppo parlamentare dall’aula del Parlamento. Stigas, ha rimosso tre dei suoi 12 deputati accusandoli di collegamenti con la “mafia greca”. Nonostante la sospensione, i deputati hanno mantenuto i loro seggi parlamentari. Gli Spartani si sono presentati per la prima volta al secondo turno delle elezioni parlamentari del 25 giugno, conquistando il quinto posto nel parlamento greco con il 4,68% dei voti e 12 seggi.

Grecia: il partito di estrema destra Spartans rischia il collasso. Perchè?

Stigas sarà convocato martedì prossimo dal procuratore della Corte Suprema, Georgia Adilini, per testimoniare sulle denunce che ha presentato nei giorni scorsi contro la mafia greca e il ricatto nei confronti del suo partito. Secondo le informazioni, l’intervento della Procura della Corte Suprema è stato causato dalle denunce del leader del partito “Spartans”, Vasilis Stigas, che dall’aula del Parlamento ha parlato di “mafia greca o Don Corleone” e ha affermato che alcuni membri del suo partito sono guidati da “centri extraparlamentari”, il che implica chiaramente che dietro di loro c’è Elias Kasidiaris detenuto in carcere, leader di un gruppo indipendente. Indicativo della situazione attuale è in precedenza l’isolamento del presidente del partito Stiga dai suoi vice, che lo hanno lasciato completamente solo nell’aula plenaria, nella discussione pre-ordine del giorno sugli incendi. Nel frattempo gli “Spartani” si avviano a tutta velocità verso la dissoluzione con gli 11 deputati che hanno completamente isolato Vassilis Stigas. Un deputato è diventato indipendente, ne dovrebbe seguire un secondo. Vasilis Stigas reagisce, non firma richieste di nuovi membri e cerca con le unghie e con i denti di mantenere il suo gruppo parlamentare, perché sa che alla conferenza, è probabile che verrà sollevata la questione della leadership, che si dice sia un’idea del detenuto Ilias Kasidiaris.

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