Principale Arte, Cultura & Società Il MarTA aperto per ferie a ferragosto

Il MarTA aperto per ferie a ferragosto

MarTa Taranto Museo Archeologico

Il MarTA aperto per ferie a ferragosto

di Evelyn Zappimbulso

“Buonasera signora Persefone”. E’ iniziata così, sobria, semplice e ironica, la prima delle due interviste impossibili a due miti leggendari del nostro passato, sul filo del racconto scritto dal giornalista e scrittore tarantino Giuse Alemanno. Al banco delle interviste, condotto dall’artista Fabio Fornaro, prima una bravissima e giovane Persefone, figlia di Demetra, rappresentata da Roberta Mangialardi e poi un uomo dal goliardico accento tarantino, a tutti noto come “Atleta di Taranto”, interpretato dal coinvolgente Stefano Zizzi. “Confronti comici” messi in scena senza fronzoli e microfoni, con la nuda arte del teatro minimo, per tre sere (13, 14 e 15 agosto) nel chiostro dell’ex Convento dei Frati Alcantarini, costruito poco dopo la metà del XVIII secolo, che ospita uno dei nostri orgogli tanti orgogli tarantini: il MarTA. Sere d’estate, di ferragosto per l’appunto ed il museo archeologico della nostra Taranto era illuminato ed a porte aperte, con gente, tanta gente in visita per le stanze e spettatori pronti sul prato del chiostro per godersi uno spettacolo originale, che ha saputo narrare un pezzo di cultura identitaria di Taranto, con ironia e intelligenza. La dualità dell’universo femminile e le potenzialità della diversità, che non deve mai scadere in finta coerenza o pregiudizio, sono stati questi i messaggi affidati alle interviste impossibili con le voci di due personaggi leggendari del mito magno greco riportati al presente e alla nostra, atavica, contraddizione storica che ancora oggi ci pone interrogativi cui mancano riposte concrete.

Ma vedere il Museo di Taranto la sera del 15 agosto pieno di famiglie, turisti, tarantini e giovani è stata una riscoperta di valore. Il bel chiostro, un glicine in fiore e un pozzo, senza luci e riempito di spettatori per conoscere o riascoltare in chiave umoristica tratti culturali di una leggendaria Taranto in un curioso andirivieni nel tempo, in cui prima e dopo, vita e morte, realtà e fantasia, perdono le connotazioni canoniche, merita più di un grazie.

Grazie ai gestori del Museo per aver saputo cogliere l’opportunità nonostante il periodo estivo potesse fa orientare verso altre scelte distrattive. Grazie gli attori Mangialardi e Zizzi che hanno sfidato il caldo e la possibile poca affluenza, incredibilmente smentita. A Giuse Alemanno che dell’amore verso Taranto ne fa ha fatto bandiera libera. Grazie a chi c’era, ha apprezzato e applaudito, rendendo tutto ancora più suggestivo.

E grazie a Taranto, che riemerge oltre il tempo, oltre la mondanità, oltre il coraggio e riesce ancora a stupire, bella e beffarda, nonostante la evidente incompetenza di chi dovrebbe amarla di più.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

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