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Murgia Enjoy: la costa, la torre e il torrente Borraco – Il Salento da scoprire

Manduria è una ricca cittadina che offre al visitatore arte, storia, cultura, lunghissime spiagge (oltre 18 km di litorale!) con acqua cristallina e le eccellenze dell’enogastronomia pugliese. Fra le tante attrattive, degni di nota sono il Parco Archeologico delle Mura Messapiche e le Riserve Naturali Regionali Orientate del
Litorale Tarantino Orientale, costituite da quattro macro aree protette: la foce del fiume Chidro, la Salina dei Monaci, le dune costiere e Palude del Conte oltre ai boschi Cuturi e Rosamarina nell’entroterra.

Non minore importanza rivestono i sarcofagi del Re a San Pietro in Bevagna, sito subacqueo attenzionato dalla sovrintendenza e dall’ESAC (Euromediterranean Seascapes Archaeology Center) ubicato a circa cento metri dalla costa, nei pressi della foce del fiume Chidro. Inoltre, diversi sono i punti d’interesse di cui il centro storico di Manduria è impreziosito. Altro sito archeologico importantissimo e per il quale sono previsti futuri interventi e ulteriori campagne di scavo è costituito dall’area archeologica di Masseria Li Castelli.

Circa cinquanta ettari che conservano i resti di una antica e misteriosa città messapica che ha avuto una continuità abitativa di 6 secoli tra l’VIII secolo A.C. ed il III secolo e la cui posizione consente di dominare con la vista un ampio territorio che si estende dal mare ad Oria. Oltre alla bellezza di un territorio tutto da scoprire, non mancano ogni anno diversi appuntamenti estivi (rassegne, sagre, laboratori) per qualsiasi fascia d’età.

Nel territorio di Manduria, a circa dieci chilometri dal suo centro, precisamente a nord della sua Marina, nota come San Pietro in Bevagna, in quella macro area conosciuta come Salento, si erge la Torre Borraco ed è presente l’omonimo torrente, più propriamente un ruscello che nasce da scaturigini di rottura topografica di falda.
La costa qui è caratterizzata da ampie spiagge libere con un lungo fondale sabbioso alternato a tratti da calette e insenature di scogli, prediletti dai pescatori, che si alternano a soffici dune modellate dal vento e ricoperte da una preziosa macchia mediterranea.

Il mare turchese offre altresì diverse opportunità per gli amanti degli sport acquatici quali windsurf, vela e snorkeling.

Il torrente ha origine da due sorgenti alimentate da risorgive ubicate a poche centinaia di metri dal mare e questa sua peculiarità fa sì che il torrente assuma la forma di una Y. Anticamente il fiume era lungo quasi due chilometri e aveva origine in una zona nella quale è ancora visibile il canale eroso dalle acque.
Successivamente, a causa di una progettazione poco attenta dell’asse viario, il corso del torrente si è ridotto a causa della chiusura di alcune sue sorgenti.

La foce del fiume Borraco è meta di moltissimi bagnanti per via della straordinaria acqua cristallina che si mantiene ad una temperatura compresa fra i 9 e i 10°C in inverno e i 12 e i 15°C in estate. Le sue acque, che sfociano sulla costa con una foce a delta o a estuario in base alle mareggiate che modellano l’assetto della spiaggia, rendono altamente produttivi i campi.

La portata del torrente Borraco è limitata, ma piuttosto costante e regolare. Anche nei periodi di siccità il fiume mantiene costante la sua portata mentre solo nei periodi di piogge intense può arrivare a straripare nelle campagne circostanti.
Torre Borraco è una torre di guardia eretta ai tempi delle scorrerie turche, caratterizzata da un unico ambiente con volta a botte e progettata per resistere anche a prolungati assalti.

La sua struttura ha un tronco piramidale a base quadrata di circa dieci metri, presenta tre caditoie per lato con la caratteristica particolare di due feritoie basse su ogni lato dalle quali si tentava di respingere gli attacchi versando liquidi infiammabili o bollenti e pietre e dei barbacani centrali posti a protezione delle caditoie. È caratterizzata da spigoli e caditoie in pietre squadrate, mentre le pareti sono costituite da pietre irregolari disposte in corsi.

La Torre, che prende il nome dall’omonimo ruscello che scorre ad un paio di centinaia di metri di distanza, comunicava visivamente a est con Torre San Pietro in Bevagna, a ovest con Torre Moline e con le masserie dell’entroterra e presidiava il vicino fiumicello tappa per il rifornimento di saraceni e pirati di ogni tipo.
Torre Borraco appartiene a quella serie di torri di grande interesse storico che ancora oggi sono presenti su tutto il litorale jonico e che furono erette in seguito all’ordinanza del 1563 del vicerè don Perafan De Ribera che, proprio in quel periodo, incrementò di gran lunga il numero di torri costiere sul territorio.

La torre fu iniziata dal maestro Virgilio Pugliese e completata da Leonardo Spalletta. Torre Borraco compare in tutta la
cartografia antica a partire dal XVII Secolo con i nomi: Buracco, Beraco, de Sorano, Borago, Borajo, Boraggo, Boraco e anche Boraca. Diversamente dalle altre torri, a cui si accedeva tramite una scala esterna, al vano interno di Torre Borraco si accedeva attraverso una serie di aperture presenti sulla facciata a monte e nella cisterna.

L’ingresso originale è a circa cinque metri da terra. Al suo interno si trovano l’apertura del pozzo e il camino e, ricavati nella parete, i fori a sezione quadrata che convogliavano le acque raccolte dal terrazzo nella cisterna.

La torre è stata utilizzata fino all’800 dalle Guardie Doganali e, una volta abbandonata all’oblio del tempo, a causa degli agenti atmosferici, iniziò a sgretolarsi. Crollò il tetto e all’interno della struttura crebbe spontaneo un albero di fico. Nel 2011 e per i due anni successivi la torre è stata sottoposta
a un restauro completo che l’ha riportata al suo antico splendore e alla costruzione ex novo di una scala.

È importante che oggi questa costa, le cui spiagge ricordano quelle dei Caraibi per la sabbia chiara e fine e per la natura incontaminata del sistema dunale, già pesantemente penalizzata dall’abusivismo edilizio e anche dall’incuria, venga tutelata a preservata da quei pochi che ancora la vedono come una discarica non comprendendone l’importanza.

Testi e video a cura dell’associazione culturale “Murgia Enjoy” – www.murgiaenjoy.it
Con il patrocinio di: Comune di Manduria, GAL Terre del Primitivo e Puglia Terra Nobile
Realizzato grazie al supporto delle aziende Combivox e NuovaElettra, oltre alla preziosa e generosa
condivisione di informazioni fornite dalla Dott.ssa Ileana Tedesco, Assessore al Turismo del Comune di Manduria e Guida Ambientale Escursionistica associata AIGAE

Link riprese video: https://www.youtube.com/watch?v=b_0jqHv-6dY&t=29s

Bibliografia:

Budano, G. (2018). Regine del Mare: Censimento delle Torri Costiere di Terra d’Otranto.
Caprara, A., Crescenzi, C., & Altri (1982). Le torri costiere per la difesa anticorsara in Provincia di Taranto. Firenze-Taranto: Edizioni il David.
Cosi, G. (1989). Torri Marittime di Terra d’Otranto. Galatina: Congedo Editore.
Faglia, V. & Bruno, F. (1978). Censimento delle Torri Costiere nella Provincia di Terra d’Otranto. Roma: Istituto Italiano dei Castelli.
VisitManduria (2020). Torre Borraco.
Sitografia:

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