Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Gli Inude presentano “Primavera (Outtakes)”

Gli Inude presentano “Primavera (Outtakes)”

INTERVISTA – Il 16 Giugno 2023 è uscito per Factory Flaws PRIMAVERA (OUTTAKES) “Keep Me Alive” & “Messing Around”, due nuovi scorci su un progetto rilasciato un anno fa dalla band di origini pugliesi INUDE. Li ho intervistati per conoscerli meglio e scoprire qualcosa in più su questi ultimi brani.

Chi sono gli INUDE?

INUDE è l’unione profonda delle tre anime musicali di Flavio Paglialunga (Voce, Synths, Batteria Elettronica), Francesco Bove (Tecnico del suono, Dubmaster) e Giacomo Greco (Chitarra, Synths, Voce, Programming) che hanno dato vita ad un’elettronica calda, dalle tonalità soul e romantiche. Nel 2016 abbiamo pubblicato il nostro primo Ep “Love Is In the Eyes Of the Animals” e abbiamo iniziato a suonare in un tour che ci ha impegnati in Italia e all’estero fino alla metà del 2017, condividendo i palchi con artisti di rilievo nazionale ed internazionale (Alt-J, Moderat, The Notwist e altri). Finito il tour abbiamo deciso di intraprendere un percorso emotivo ed artistico che ci ha portati due anni più tardi ad avere in mano il nostro primo LP “Clara Tesla”, uscito il 5 Dicembre 2019. Il tour di quel disco è stato brutalmente interrotto dalla pandemia, da cui però è nato Primavera Ep, un lavoro più diretto e urgente rilasciato ad Aprile 2022.

PRIMAVERA (OUTTAKES) racchiude due inediti inizialmente scartati dal vostro Ep PRIMAVERA. Come mai la scelta di proporli in un secondo step?

Siamo dell’idea che ogni artista oggi sia un po’ troppo “schiavo” di alcuni sistemi che ti spingono alla perfezione commerciale di ciò che si “produce”, finendo per diventare un tritato di roba che alla fine suona tutta uguale. La ricerca ci ha spinto verso mondi che ci rispecchiano ma che a parere nostro si scostavano un po’ dal concept dell’Ep e, non convincendoci, li abbiamo tenuti fuori. Con Primavera (Outtakes) volevamo mostrare altre sfaccettature di noi, fino ad ora tenute in un hard disk che finalmente possono trovare un posto nella sconfinatezza di internet.

Keep Me Alive” e “Messing Around” che sound hanno e quale il significato?

Keep me alive” ha un sound alt rock, sperimentale portata avanti da un ritmo spezzato e costante: la musica accompagna il significato del pezzo, che parla di un senso di colpa provocato da un continuo mentirsi e mentire. La coda del brano, distesa e armoniosa, svela un finale di calma e dolcezza. Sentirsi vivi come dopo una lunga e faticosa corsa da sé stessi. “Messing around” è, invece, un pezzo dalla ritmica serrata e dal suono da banda
orchestrale. Anche qui il significato del brano è legato alla musica: una frenesia dettata dal vizio che si apre in un salto nel vuoto, per poi ritornare in quel vortice di disordine mentale e mancanza di controllo fino a non riconoscersi più.

Siete un trio italiano ma che canta in inglese. Perché questa scelta?

La nostra musica non si vuole fermare ad un pubblico esclusivamente italiano, per questo la scelta dell’inglese che si rivela poi fondamentale quando ti ritrovi in contesti internazionali, tipo il Montreux Jazz Festival a cui abbiamo partecipato lo scorso anno. Abbiamo provato a sperimentare con la nostra lingua ma ancora non sentiamo il bisogno di approfondire questo nostro aspetto artistico. Non abbiamo mai seguito un metodo fisso nella scrittura di un brano. Tutti e tre siamo capaci di arrangiare un pezzo per poi lavorarlo assieme, quindi, il processo è sempre diverso e il risultato in divenire, fino a trovare l’equilibrio che a noi suona perfetto.

La terra di origine che vi accumuna è la Puglia. Che ne pensate della vostra regione dal punto di vista artistico-musicale?

La Puglia è densa di artisti e di eclettismo, producendo cose che vanno dal Pop all’Elettronica fino ad arrivare alla World Music. Le opportunità che offre sono sicuramente molto limitate rispetto alla vita in una metropoli europea, soprattutto per questioni geografiche che si traducono in mancanza di agilità nel poterla raggiungere e vivere. Il lato positivo è che la qualità della vita è indubbiamente migliore, i ritmi sono più rilassati e il tempo qui scorre in maniera diversa. Ci sono le potenzialità affinché la Puglia diventi la California d’Italia in termini di influenza e offerta artistica, ma fino a quando la strada bisognerà farsela a piedi, senza mezzi idonei, non andremo molto oltre il turismo di massa che ci invade ogni estate.

Potete vantare tour europei e concerti con artisti di calibro internazionale. Cosa avete imparato da quelle esperienze? C’è qualcuno che vi ha segnati particolarmente?

Condividere il palco con artisti di grosso calibro è sempre una responsabilità molto grande e volta dopo volta abbiamo cercato di alzare sempre il livello del nostro spettacolo, al massimo delle nostre possibilità anche a costo di complicarci la vita. I The Notwist sul palco hanno un’energia e un livello di organicità pazzeschi, aspiriamo ad arrivare a quei livelli e lavoriamo da sempre per raggiungere questo obiettivo.

Quando sarà possibile ascoltarvi live?

Attualmente siamo fermi con il tour, ma seguiteci perché il prossimo anno contiamo di ritornare con nuova musica.

 

ASCOLTA PRIMAVERA (OUTTAKES) QUI:  https://open.spotify.com/album/1NsEwtgsAYHwxlYj3CQWDw?si=V9RvumjASFS5tUwMo0iJ-g

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