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Il medaglione del tempo’, di Valentina Dada Villani: un racconto formativo per bambini curiosi

Il medaglione del tempo, edito da l’Erudita Editore, è il racconto per bambini e ragazzi scritto e illustrato da Valentina Dada Villani. Classe 1982 l’autrice è anche giornalista, pittrice e fotografa creativa, da anni trascorre la vita in viaggio, girovagando per il mondo. Oltre a Il medaglione del tempo, Villani, ha scritto anche Qualche metro più in là dei mei piedi per Echos edizioni.

Ed è proprio il viaggio al centro del racconto. La narrazione si snoda e si sviluppa in due ambientazioni diverse: il nostro mondo, quello reale e un mondo fantastico, quello di Marabei. Marabei era uno dei luoghi più incantevoli e naturalistici mai esistiti, con più di un’ubicazione. Una zona incontaminata dove vivono maghi, streghe, pirati, fate, elfi, gnomi, sciamani, orchi, vampiri, druidi, fattucchiere e moltissimi animali parlanti.

Il libro si apre con il personaggio di Zorda, una piccola volpe bianca del deserto, animale di compagnia della spumeggiate maga Madame della Cruz. La stravagante signora, dagli abiti sberluccicanti, invia la volpe in avanscoperta alla ricerca di una persona speciale, fondamentale per una certa missione. Il mondo in cui ci ritrova catapultata Zorda è una realtà caotica, fatta di un andirivieni frenico, dove le persone sono insensibili, poco attente e poco tolleranti. Ma questo non impedisce alla volpe di assolvere al suo compito.  Il destinatario di questa missione non poteva essere di certo uno qualunque, anzi doveva possedere delle prerogative imprescindibili quali coraggio, lealtà, fantasia e non avere più dieci anni, un’età in cui si è ancora meravigliosamente ingenui e felici. Insomma, un bimbo o una bimba fuori dagli schemi. Dopo mesi di investigazione la volpe riesce a ritracciare una bimba che possa fare al caso suo.

Il suo nome è Beba, una dolcissima bimba, fuori dal comune con un inseparabile amico insetto di nome Stecco. Beba, ai giocattoli e alla tecnologia, preferisce divorare libri, seduta nella sua casetta sull’albero, leggere mappe geografiche, esplorare luoghi ignoti, creare oggetti o reiventarne altri, riciclando pezzi diversi.  Ma la cosa che ama in assoluto è il mercatino delle pulci, dove può comprare cose da aggiungere alla sua collezione. Ogni primo mercoledì del mese Beba, in compagnia di Stecco si recano, a Bobbio, dove si tiene il suo mercatino dell’usato preferito. L’attenzione della piccola viene catturata da una bancarella particolare, quella del Signor Palumbo, dalla quale grazie, ad un piccolo baratto, riesce a portarsi a casa un capello. Rientrata a casa Beba non vede l’ora di provare il suo originale acquisto. Non appena si posa il copricapo in testa, viene catapultata, insieme a Stecco, nell’India marabeiana, dove vive madama Frida, insieme ai compagni, il pirata Iginius Barbaforte, il dottor Baltazar Caspar Darjazi, lo sciamano Escheide e la strega Babulinda. Sarà proprio la padrona di casa, la maga de la Cruz a  svelarle la natura della sua missione. Beba è stata scelta per salvare il “mondo dei normali” dal malvagio stregone Nacor, che per vendicarsi di una pesante delusione d’amore subita, ha deciso distruggere il mondo, annientando i sentimenti dei suoi abitanti, Semplicemente creando tutte quelle cose materiali che in breve tempo fecero dimenticare alle persone cos’era la vera felicità, portandole all’interno di un vortice di infelicità ed apatia. Costruì immensi imperi industriali, al fine di realizzare pinzillacchere dannatamente inutili, così facendo riuscì ad inserirsi nella testa delle persone rubando i loro pensieri felici e sostituendoli con frivolezze materiali.

Per fortuna però esistono delle eccezioni e Beba è una di questa. Beba incarna alla perfezione la bambina anticonformista, curiosa, intelligente e avventurosa capace di annientare il malvagio stregone, che con il passare degli anni, grazie al denaro e ai suoi seguaci malavitosi che lo proteggono, ha rafforzato sempre più suo potere. Beba per sconfiggerlo oltre alle sue qualità innate deve possedere però anche dei poteri magici che avrebbe acquisito grazie ad una pozione magica. L’intruglio magico deve essere preparato da uno sciamano Escheide ma per farlo occorrono degli ingredienti particolari che Beba deve raccogliere personalmente, nelle varie parti del mondo marabeiano.

Così la bambina, insieme a Stecco e a Zorda, intraprendono un mirabolante viaggio in diverse parti del mondo, incontrando tanti nuovi amici. Grazie all’aiuto di questi ultimi, insieme a piccoli oggetti magici, all’Omnibus, il libro del tutto, ma soprattutto grazie alla sua caparbietà e pazienza, riesce a sfuggire agli scagnozzi di Nacor. Ma il male è sempre in agguato: infatti quando i tre amici pensano di aver ultimato il viaggio, Narcor rapisce Beba. Alla fine, il bene trionfa: Beba riesce a liberarsi e a sconfiggere lo stregone, attraverso la magia più potente, l’amore e fa ritorno a casa dalla sua famiglia.

La scrittrice Valentina Dada Villani con la sua scrittura semplice e scorrevole rapisce il lettore che capitolo dopo capitolo viaggia con Beba, Zorda e Stecco.  Nonostante la trama sia ricca di luoghi diversi e personaggi sempre nuovi, chi legge resta incollato alle pagine, famelico e desidero di conoscere il finale della storia.

Personaggi parlanti e mondi magici sono l’espediente di cui si serve l’autrice per veicolare fondamentali spunti di riflessioni e sviluppare un maggiore senso critico dei piccoli lettori. Ad arricchire il racconto ci anche sono anche le illustrazioni e le descrizioni minuziose, che fanno volare la fantasia e stimolano l’immaginazione dei bambini. Un libro fortemente pedagogico che conduce chi legge ad una profonda disamina della realtà, decriptandola. Nel mondo odierno, soggiogato da cose inutili, in cui dilaga imperante il materialismo, la frenesia e il disamore, in cui l’orpello dell’apparire sovrasta l’autenticità dell’essere, è sempre più raro trovare l’anticonformista che pratichi la gentilezza e l’amore,  colui che cerca di mostrare tolleranza nei confronti del diverso, qualcuno capace di ascoltare il prossimo senza giudicarlo a priori o il coraggioso capace di non alimentare in alcun modo la paura,  altrimenti questa  prenderebbe il sopravvento. Questo è stata Beba. Ma ognuno di noi può esserlo.

Il medaglione del tempo, dunque, racchiude in sé un bel carico di significati ed insegnamenti. In più non può sfuggire al lettore esperto, che il libro contenga alcune significative similitudini con un grande classico della letteratura italiana per ragazzi, Alice nel paese delle meraviglie, di Lewis Carrol. Innanzitutto, le protagoniste: Beba come Alice hanno un instancabile spirito avventuriero e sono estremamente curiose. Entrambe attraverso portali, una un capello e l’altra la tana di un coniglio, vengono catapultate in un mondo parallelo. Anche Alice si imbatte in stravaganti personaggi come bianconiglio, stregatto, la regina di cuori e il cappellaio Matto.

Tuttavia, il viaggio più importante che intraprendono è proprio quello che fanno in loro stesse, scandagliando il loro inconscio, cercando di indagare il proprio percorso evolutivo dall’infanzia all’età adulta, cercando di capire chi vogliono essere. Siamo noi gli artefici della nostra crescita personale. Ogni lettore piccolo o grande che sia aprendo e leggendo questo libro non può esimersi dal farlo.

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