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La Nato apre all’Ucraina: “Ma sul suo ingresso decidono i 30 Paesi membri”

Questo è stato il messaggio del segretario generale, Jens Stoltenberg, che arriva dopo le dichiarazioni di Volodymyr Zelensky di voler avviare la procedura di richiesta di adesione all’Alleanza atlantica

AGI – L’annessione “illegittima e illegale” dei quattro territori ucraini occupati dalla Russia “non cambia nulla” nell’impegno della Nato a sostenere l’Ucraina. Le porte dell’Alleanza “restano aperte” e “ogni democrazia dell’Europa ha diritto di chiedere l’adesione nella Nato ma la decisione la prendono i trenta Paesi membri“. Questo è stato il messaggio del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa convocata dopo la cerimonia voluta da Mosca per ufficializzare l’annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhia e Kherson.

Un messaggio che arriva anche dopo le dichiarazioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di voler avviare la procedura di richiesta di adesione all’Alleanza atlantica.

“Siamo davanti al più grande tentativo di annettere il territorio europeo con la forza dalla seconda guerra mondiale. Un altro 15% del territorio dell’Ucraina, un’area grande all’incirca quanto il Portogallo, preso illegalmente dalla Russia sotto la minaccia delle armi”, ha criticato l’ex premier norvegese che ha promesso “il sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario” per difendersi “e riprendere con la forza i territori che sono stati occupati”.

Per Stoltenberg “la guerra è un momento cruciale” a causa della “pericolosa” retorica nucleare del presidente russo, Vladimir Putin, e del mobilitazione di altre centinaia di migliaia di soldati, che rappresenta “l’escalation più grave dall’inizio” del conflitto, il 24 febbraio. “Questo non mostra forza. Mostra debolezza. È un riconoscimento che la guerra non sta andando secondo i piani e che gli obiettivi strategici sono stati falliti“, ha evidenziato.

Stoltenberg ha quindi difeso la necessità di continuare a sostenere militarmente l’Ucraina perché “l’inazione è un grande rischio. Creerà un mondo in cui Putin vedrà che può usare impunemente la forza militare, invadere un vicino e stabilire una sfera di influenza”.

Cerimonia al Cremlino per la vittoria ai referendum, presenti i leader filo-russi di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Il presidente russo: “Saranno russe per sempre, il popolo ha fatto la sua scelta, difenderemo i nostri territori con tutti i mezzi”. Poi l’apertura: “Gli ucraini tornino ai negoziati”

“Stiamo affrontando una guerra pericolosa in Ucraina, ma non è che questa guerra smetta di essere pericolosa se permettiamo a Putin di vincerla”, ha sottolineato. “In molti modi, aumenterebbe i rischi a lungo termine per tutti noi. Ed è per questo che paghiamo i costi per sostenere l’Ucraina“, ha aggiunto.

E per finirla c’è solo un modo: “Putin ha la piena responsabilità di questa guerra ed è sua responsabilità finirla. Per porre fine all’immensa sofferenza del coraggioso popolo ucraino, per porre fine alla crisi energetica e alimentare che sta colpendo tanti nel mondo. Se la Russia smetterà di combattere, ci sarà la pace. Se l’Ucraina smetterà di combattere, cesserà di esistere come nazione sovrana indipendente in Europa”.

A conferma dei rischi che aumetano anche per gli alleati ci sono le esplosioni ai gasdotti di Nord Stream nel Baltico. “La Nato è presente con capacità navali e aeree nel mar Baltico e questo manda un messaggio sulla preparazione degli alleati a difendersi reciprocamente“, ha avvertito Stoltenberg.

Navi ed aerei che “stanno anche raccogliendo informazioni e dati che possono essere d’aiuto sia per le indagini che per monitorare le infrastrutture critiche”.

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