Principale Arte, Cultura & Società II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Oggi, 24 luglio, si celebra in tutta la Chiesa universale la II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.
Il tema scelto dal Santo Padre per l’occasione è Nella vecchiaia daranno ancora frutti (Sal 92,15) e intende sottolineare come i nonni e gli anziani siano un valore e un dono sia per la società che per le comunità ecclesiali.
Gli anziani hanno continuato ad accudire i nipoti, ai quali in media hanno dedicato 25,8 ore a settimana, e inoltre hanno trasferito soldi alle famiglie dei figli rimasti senza lavoro o finiti in cassa integrazione per pagare il mutuo, le bollette o semplicemente fare la spesa.
Nell’estate 2020 il 64,9% dei nonni ha accudito i nipoti: uno su quattro lo ha fatto per oltre un mese (23,1%), il 14,3% per 3-4 settimane, il 17,3% per una o due settimane.
Oltre i due terzi dei nonni nei mesi della pandemia hanno tirato la cinghia perché convinti di dover continuare a sostenere economicamente le famiglie dei propri figli
(Fonte: Centro Studi Senior Italia FederAnziani).
Ma quanto sono rispettati i nonni di Italia?
Il presidente dell’Associazione per l’invecchiamento attivo, Enzo Costa, ha fatto suonare un campanello d’allarme.
Secondo l’Istat nel 2050 ci saranno circa 22 milioni di anziani, ovvero il 35% della popolazione.
La maggior parte di loro vivrà male anche perché lo Stato continua a tagliare i fondi a loro rivolti.
Infatti tra le due modalità a cui si ricorre in caso di anziani non autosufficienti, la domiciliarità è la principale (2.5 milioni contro i 278 mila anziani presso le strutture).
Ecco però che molte famiglie, utilizzano i risparmi e in molti casi vendono l’abitazione (anche solo la nuda proprietà) per sostenere i costi di assistenza.
Aggiunge inoltre che l’Italia è l’unico paese in Europa dove esiste il fenomeno “badanti”, che altro non è se non il modo con cui sopperire alla mancanza dello Stato.
Si parla di fenomeno, perché non è noto il numero di lavoratrici o lavoratori che svolgono questo lavoro.
Dai dati dell’INPS (che non include chi lavora in nero) risulta che nel 2015 circa il 42% dei lavoratori domestici sono badanti (percentuale che è cresciuta tantissimo in questi anni: solo nel 2009 rappresentavano solo il 26%).
Le donne, che rappresentano la maggior parte, sono inoltre per lo più straniere provenienti da:
paesi dell’Europa dell’est,
paesi dell’America del Sud
paesi dell’Africa del nord.
Sta però aumentando anche il numero delle assistenti famigliari italiane, circa il 19%.
L’assenza delle Istituzioni
Lo Stato continua a latitare e non investe.
Il Fondo nazionale per le politiche sociali, che è il primo canale di finanziamento, continua a diminuire di anno in anno e ciò non lascia intravedere speranze.
Secondo i dati Istat l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, ben il 21,4% degli italiani ha un’età maggiore ai 65 anni e il livello di longevità è in costante aumento.
Per non parlare poi dei maltrattamenti che i nonni di Italia subiscono nelle case di cura, come successo qualche giorno fa in comunità alloggio Palermo.
Sarebbero numerosi gli episodi di vessazioni e angherie nei confronti degli ospiti: violenze fisiche (schiaffi, pugni e strattonamenti), offese e minacce finanche di morte.
Dalle indagini è emerso inoltre che gli operatori erano soliti legare gli anziani per ore, somministrando, inoltre, in alcuni casi, ai degenti farmaci in misura superiore rispetto alle prescrizioni mediche per sedarli.
I finanzieri del comando provinciale hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti del titolare della struttura e di cinque operatrici.
Quesiti legittimi
Stando così le cose, perché le Istituzioni di uno Stato di diritto non si mobilitano per:
-istituire il fondo unico per la non autosufficienza?
-Adeguare il patrimonio immobiliare degli anziani perché possano restare a casa loro il più a lungo possibile (molte case sono vecchie e prive di ascensore)?
-Riconoscere professionalmente il lavoro delle “badanti” istituendo il “registro degli assistenti familiari” per facilitare la ricerca di assistenti qualificate, sostenere la crescita professionale e l’inserimento lavorativo e far emergere il lavoro nero?
-Ampliare l’offerta dei posti nei presidi per anziani?
-Migliorare la qualità di queste strutture?
-Prevenire e reprimere i comportamenti illeciti?
Proposte queste presentate dall’ Auser ossia una associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società.
E perché, visti i continui casi di violenza nelle case di cura, il testo che prevede l’introduzione della videosorveglianza negli asili nido e nelle strutture per anziani e disabili ,con prima firmataria l’azzurra Gabriella Giammanco ,è stata approvata alla Camera nel 2018 ma è ancora ferma al senato?
Forse l’ umana e civile Italia è troppo occupata nel garantire principalmente una morte dignitosa anziché una vita dignitosa?
Eppure, in uno Stato sociale, la difesa dei diritti non dovrebbe seguire l’ideologia ma dettare l’ideologia, seguendo i principi costituzionalmente riconosciuti anziché la moda del momento.
Uno stato che non tutela le radici è uno stato senza futuro.
Rita Lazzaro
(Fonte: la Difesa del popolo; Universomamma; Ansa)

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