Principale Attualità & Cronaca L’ingegneria genetica trionfa

L’ingegneria genetica trionfa

Di  Riccardo Guglielmi

 Primo trapianto di cuore da suino geneticamente modificato

Da una settimana il cuore di un maiale geneticamente modificato batte nel petto del 57enne David Bennett, cardiopatico allo stadio terminale, per il quale anche un trapianto convenzionale era controindicato. Una storica impresa ben riuscita al team trapianti del centro medico della Maryland University, diretto da Bartley Griffith.

Lo xenotrapianto è un’opzione affascinante e auspicabile in quanto permetterebbe di non dipendere esclusivamente da donatori umani, ma comporta un altissimo rischio di rigetto. Per ridurre il rischio di rigetto sono stati inibiti alcuni geni suini e introdotti geni umani. Per questo il cuore trapiantato lo scorso 7 gennaio è il frutto di modificazioni genetiche, l’incognita al momento resta la durata dell’organo.

Nello scorso mese di settembre il primo trapianto sperimentale di un rene di maiale geneticamente modificato in un corpo umano è stato effettuato presso la Langone Health della New York University dal dottor Robert Montgomery. Lo xenotrapianto rappresenta un importante passo avanti nell’utilizzo di organi animali per le persone che affrontano malattie potenzialmente letali.

Lo xenotrapianto: dal sangue agli organi 

Lo xenotrapianto prevede il ​​trapianto, l’impianto o l’infusione in un ricevente umano di cellule, tessuti oppure organi provenienti da un animale. I primi tentativi di xenotrapianti risalgono al diciassettesimo secolo, con tentativi incerti di usare sangue animale per le trasfusioni. Nel ventesimo secolo, un gruppo di chirurghi tentò il trapianto di un cuore di babbuino in una bambina, ricordata come Baby Fae.

immagine dal web

Stephanie Fae Beauclair era un bambina americana nata nel 1984 con la sindrome del cuore sinistro ipoplasico. Baby Fae è diventata la prima neonata sottoposta a una procedura di xenotrapianto e il primo trapianto di cuore infantile di successo. Infatti, sebbene sia morta entro un mese (21 giorni) dalla procedura, ha vissuto settimane in più rispetto a qualsiasi precedente destinatario di un cuore non umano.

Successivamente, gli scienziati sono passati dalle scimmie ai maiali in quanto presentavano alcuni vantaggi. I maiali hanno cucciolate grandi, brevi periodi di gestazione e organi paragonabili a quelli umani. Le valvole cardiache di maiale sono state utilizzate con successo per decenni nell’uomo. L’eparina, fluidificante del sangue, deriva dall’intestino di maiale. Gli innesti di pelle di maiale vengono utilizzati sulle ustioni e i chirurghi cinesi hanno usato cornee di maiale per ripristinare la vista.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

 

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