di Vincenzo Celeste
Quando si pensa ai condomini, l’immagine che spesso viene in mente è quella di litigi e incomprensioni tra vicini. Tuttavia, a Macerata, nelle Marche, c’è un’eccezione che dimostra quanto sia possibile creare una comunità solidale e accogliente all’interno di un edificio residenziale.
In una palazzina di via Pavese, da poco più di un anno, è nato il “Condominio Solidale”, un luogo dove gli inquilini non solo convivono in armonia, ma si aiutano reciprocamente, trasformando il loro spazio abitativo in una grande famiglia allargata.
Cosa significa esattamente “Condominio Solidale” e come funziona?
Si tratta di un’esperienza ancora poco diffusa a livello nazionale, ma che nelle Marche ha dimostrato di avere successo. Il complesso è costituito da 18 appartamenti occupati da persone sole o in coppia, tutte ultra 65enni, come previsto dal regolamento. Ad essere esclusi da questa fascia d’età sono solo coloro che appartengono alla cosiddetta “famiglia tutor”, incaricata di fungere da tramite tra gli inquilini e l’amministrazione comunale che ha promosso il progetto, attingendo a un vecchio bando regionale del 2004-2005.
C’è anche il servizio infermieristico
Recentemente, è stato istituito anche un servizio infermieristico all’interno del condominio, con Giulia, l’infermiera, che si reca due volte al mese per monitorare lo stato di salute degli abitanti. Questo servizio, reso possibile grazie alla collaborazione con l’Ircr, l’azienda pubblica servizi alla persona, è un importante traguardo che sottolinea l’attenzione verso il benessere degli anziani e la volontà di offrire loro un ambiente sicuro e confortevole dove vivere la propria età avanzata.
Inquilini solidali
Gli inquilini stessi testimoniano la solidarietà che si sviluppa tra di loro: “Nella porta accanto vive un signore di una novantina d’anni – racconta Caterina – ogni giorno gli faccio visita e se serve lo aiuto a sbrigare qualcosa in casa”. Il palazzo è dotato di una sala comune e di una stanza per l’infermiere, mentre tutte le unità abitative sono dotate di collegamento wi-fi e di un sistema di allarme.
La storia del Condominio Solidale di Macerata dimostra infatti che la solidarietà e l’empatia possono trasformare anche un contesto residenziale in un luogo di sostegno e connessione umana. Questa iniziativa non solo offre agli anziani un ambiente sicuro e confortevole, ma contribuisce anche a contrastare il senso di isolamento e solitudine che spesso caratterizza la vita nelle grandi città.
La presenza di servizi come l’assistenza infermieristica e la sala comune promuove la coesione sociale e favorisce lo scambio di conoscenze e esperienze tra gli inquilini. Inoltre, il coinvolgimento attivo dell’amministrazione comunale testimonia l’importanza di investire nelle politiche sociali e nell’inclusione delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Il successo del Condominio Solidale di Macerata dovrebbe ispirare altre comunità a seguire questo esempio, adattandolo alle proprie esigenze e risorse. La creazione di reti di sostegno e solidarietà tra vicini di casa può contribuire a migliorare la qualità della vita e a promuovere il benessere individuale e collettivo.
In un’epoca in cui sempre più persone vivono da sole e la popolazione invecchia, il Condominio Solidale rappresenta una lodevole alternativa alle case di riposo, offrendo un ambiente comunitario e solidale dove gli anziani possono continuare a vivere in autonomia, circondati dalla cura e dall’attenzione dei loro vicini.
Vincenzo Celeste