Se è vero che durante l’emergenza sanitaria la generosità degli italiani è stata più contagiosa della pandemia, le strategie di fundraising adottate da molte organizzazioni non sono state altrettanto capaci di cogliere la sfida. Solo in alcuni paesi europei come la Francia, dati alla mano, chi poteva contare su sistemi digitali all’avanguardia, ha continuato a raccogliere.
Ma qual’è la situazione in Italia?
Sicuramente il digitale è uscito trionfante da questa crisi senza precedenti anche nel Terzo settore ed è stata necessaria un’accelerazione notevole in tal senso. Occorre però un cambiamento di mentalità, soprattutto nel nostro Paese per quanto riguarda il virtuale non solo a livello di fundraising, ma più in generale. E’ notorio che nel campo informatico i cambiamenti sono all’ordine del giorno e l’evoluzione è velocissima: è necessario sfruttare a pieno l’onda di cambiamento generata anche e soprattutto inaspettatamente dalla crisi sanitaria e ripartire subito con una mentalità aperta, volta alla digital transformation,tenendo presente che molte cose non torneranno più come prima.
L’Italia ha bisogno del non profit e l’unico modo per andare avanti è partecipare al cambiamento.
In altri settori sta già avvenendo: negli ultimi mesi, anche in Italia, è stato registrato un aumento dei pagamenti digitali, consolidando un trend che era comunque in crescita negli ultimi 10 anni, anche i meno giovani, usano sempre più e-commerce e pagamenti digitali.
E allora perché non modificare anche le abitudini di donazione?
L’aumento delle donazioni online, inoltre, è direttamente correlato con l’incremento dell’uso dei social network. Quattro donatori online su dieci affermano di essere stati ispirati dai social media.
Sebbene siano Facebook, Twitter e Instagram i canali più gettonati, LinkedIn e WhatsApp, sembrano avere un potenziale ancora da sfruttare sul fronte del fundraising.
Le email, però, non sono del tutto superate.
Anzi. Si registrano dati che dichiarano che il 38 per cento dei donatori è stato incoraggiato proprio da una mail. Inoltre, il 57 per cento dei donatori sostiene di aver appreso di una raccolta fondi proprio grazie alla posta elettronica.
Fanalino di coda l’ormai vecchio piccolo schermo e la radio che motivano verso una donazione soltanto il 5 per cento dei donatori.
Del resto l’unica certezza è che donare sia una scelta naturale ; un messaggio per tutti i cittadini che non si sono ancora espressi sulla donazione; un invito a compiere una scelta importante e un gesto di grande solidarietà sociale.
Il futuro è fatto di scuole, ospedali, strade da ricostruire, associazione e soprattutto giornali che lottano per difendere i diritti di chi non ha voce.
Ma solo se si uniscono le forze si riuscirà davvero a cambiarlo.
Ricordiamo che le donazioni sono detraibili dalle tasse e che la nostra Associazione Nazionale Italiani nel Mondo ‘,ANIM APS’, associazione di promozione sociale italiana è editrice de IL CORRIERE NAZIONALE, (www.corrierenazionale.net, con notizie nazionali e internazionali)il CORRIEREPL.IT, il giornale del Sud per il Sud,( che pubblica articoli della Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, www.corrierepl.it) e RADICI, giornale internazionale per capire il mondo, l’Italia nel Mondo e il Mondo in Italia (www.progetto-radici.it)
Il direttore responsabile è il dott.Antonio Peragine che da anni si distingue per il suo impegno nella promozione del territorio, valorizzazione della persona,nella difesa della libera informazione e della formazione, tutela dei diritti, crescita delle associazioni di volontariato, sportive e promozione sociale in ambito regionale, nazionale e internazionale.
È inoltre presidente dell’ANIM, un’associazione che vanta la fiducia di ricevere il 5 X 1000, a riprova che con una firma sulla dichiarazione dei redditi 730 e l’indicazione del proprio codice fiscale si può sostenere un’informazione senza padrini e padroni.
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