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Intelligenza artificiale e influenza sull’uomo

L’ultimo decennio ha avuto dei cambiamenti notevoli grazie alle innovazioni tecnologiche, ma quanto potrà essere realmente proficua l’intelligenza artificiale nella vita dell’uomo?

Fu nel 3 marzo 1847 che nacque il primo apparato telefonico grazie ad Alexander Graham Bell, capace di trasmettere la voce e altri suoni per mezzo di esso. I rapporti a distanza ricevettero un grande dono avendo un mezzo di comunicazione nonostante la distanza che li dividesse, e così come la vita privata allo stesso modo i settori lavorativi ne ebbero grandi benefici. Col tempo l’utilizzo del telefono iniziò ad aggiornarsi e diventare più comodo nell’utilizzo stesso. La tecnologia avanzò poi anche con la nascita dei computer e con la loro rivoluzione. Ricordiamo tutti i corpulenti computer provvisti di lente funzionalità e scarsi servizi – all’epoca più che sufficienti – fino ad arrivare agli attuali PC dalle molteplici tipologie e prestazioni.

Intelligenza artificiale come minaccia

La vita umana è stata assolutamente facilitata da apparati intuitivi e rapidi, tali da dimezzare la fatica di miliardi di persone. Ma quanto la tecnologia è potuta diventare un supporto anziché una minaccia?

A lungo andare le innovazioni tecnologiche sono riuscite a superare limiti pazzeschi, superando tuttavia anche l’assistenza all’uomo divenendo perfino una minaccia per esso. Il semplice ruolo di supporto della tecnologia ha fatto sì che negli ultimi anni prendesse il nome di intelligenza artificiale: un vero e proprio cervello meccanico manovrato da sistemi operativi intuitivi a tal punto di poter sostituire completamente il ruolo della persona fisica. Le grandi industrie che una volta necessitavano di grandi quantità di manodopera, adesso hanno considerevolmente dimezzato il proprio personale che è stato sostituito invece da macchine altamente funzionanti in maniera quasi autonoma. Questo non è un avvenimento unico ma bensì frequente in diversi settori.

In conclusione, le tecnologie avanzate hanno sostituito quasi ogni sforzo fisico, semplificando la vita di tutti i giorni e anche quella strettamente lavorativa. Eccedendo, però, la prevedibile conseguenza si è soffermata sulla diminuzione di richiesta del personale e quindi del lavoro, e sull’aumento della povertà per tutti gli individui rimpiazzati dalla minacciosa intelligenza artificiale.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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