Principale Arte, Cultura & Società Dimmi che televisione fai e ti dirò chi sei

Dimmi che televisione fai e ti dirò chi sei

Un vero e proprio rimbrotto da un teleutente, in questa lunga pandemia ancora di più attaccato al video, ma stavolta è proprio una sorta di rivendicazione da teleabbonato, con tanto di canone pagato, per il possesso TV, a Mamma Rai.

Televisione e Rai. Non v’è dubbio che la nostra vita ha dovuto fare i conti con una crisi sanitaria mai vista, paragonabile ad una vera e propria guerra mondiale che la nostra generazione non aveva mai conosciuto. Ma tornando alla cara Rai cos’è avvenuto in questi anni? A nostro modesto avviso una sorta di continuo stillicidio di creatività.

È la panacea degli sceneggiatori ripetere all’inverosimile storie o con lo stesso personaggio: Don Matteo; o la stessa situation: Che Dio ci aiuti; o la stessa location: Un passo dal cielo. In quest’ultimo sarebbe da sottolineare il riferimento alle guardie forestali che non esistono più perché ora accorpate ai carabinieri. Quindi location storica e non attuale?

Televisione riciclata. Parlavamo della furbizia creativa degli sceneggiatori a creare catena di montaggio di storie come: “Un posto al sole”. Non tutti sanno che i primi 25 episodi nel 1996 di questo format sono stati girati da un 29enne tale Gabrielle Muccino, figlio di Luigi Muccino Dirigente Rai. Una sorta di soap da condominio che è diventata la serie più longeva della televisione. Dove il riferimento è tutto interno al mondo dei format tv come quello australiano Neighbours, riportato però in salsa vesuviana. In 23 anni di serie televisive su Rai3 non l’abbiamo mai vista. Neanche per sbaglio.

Altro è Montalbano che nasce dalla penna di uno scrittore che davvero è diventato talmente cult da non riuscire ad essere imitato, neanche dal commissario Ricciardi, impomatato personaggio anni ’30, che pure nasce dalla penna di uno scrittore, o anche Màkari ambientato in una stupenda Sicilia trapanese.  Ma sarà per il nostro particolare gusto per l’arte è questa la televisione che ci piace! Poi c’è l’aspetto sociale, quello che legato al servizio pubblico e qui c’è raccontare altro.

Ve lo ricordate nella stagione televisiva 2017/2018 il quiz di Rai 1 Zero e lode!, basato sul format inglese Pointless della BBC. Un successo nella prima fascia pomeridiana. Una vera promozione culturale. Chi lo conduceva era il tarantino Alessandro Greco pupillo di Raffaella Carrà. Programma ritirato e sapete perché? Perché aveva uno straordinario successo tra i giovani, che non sono appetibili per gli sponsor. Alla faccia del servizio pubblico! Una chicca per Greco, torna in tv, nel 2021 la domenica mattina su Rai 2 con Dolce quiz, uno scontro tra una persona comune e un vip sull’arte culinaria. Da vedere.

Le persone comuni in tv

La televisione che ci piace è quella che si apre alla nostra vita. In Diretta, come nel tabloid pomeridiano di Rai1, o nei quiz dell’Eredità, dove c’è lo scontro tra cervelloni o meno, una tv che coinvolge. Ve li ricordate i pacchi dei Fatti tuoi. Per anni ogni sera c’erano le venti regioni italiane e concorrenti, storie regionali, passioni, vicende personali inanellate in percorsi di speranza. Ora che c’entra questa riedizione melense del Viva gli sposi con i vip? Dei Vip in tutte le salse, in Stasera tutto è possibile, Ballando sotto le stelle o relegati in un’isola tra famosi, per noi è tutta tv spazzatura che non ci piace.

Altro è il Kilimangiaro della Colò, ve li ricordate le coppie di gente comune amanti dei viaggi e dei loro fantastici racconti?. Licia Colò come conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, dal 1998 al 2015 ora approdata dopo alcune vicende – che chi vuole può documentarsi – a Tv2000 nel programma un “Mondo Insieme” che va in onda la domenica pomeriggio e che vi invito a vedere. Altro è ora, il solito programma dove sono soprattutto i vip a raccontare e manca il quid come si dice.

Certo Italia Si con Iorni è da vedere, questo contenitore del sabato pomeriggio su Rai 1 che offre il podio alla gente comune per fare le richieste a ruota libera, a Ruota Libera come avrebbe dovuto essere il contenitore della Fialdini, fortemente penalizzato dalla pandemia, ma due amici miei tarantini, con la loro storia comune e straordinaria insieme, non sono passati in Tv, nonostante la registrazione torinese, perché questo programma ha preferito parlare delle storie allegre e sofferenti dei Vip.  Ora, intendiamoci non siamo contro i Vip, ma non amiamo fare gossip sulla loro vita, ci piace vederli piuttosto come protagonisti delle fiction da scegliere, bella quella sulla vita di Nada, come su quella su tutti i personaggi del nostro ‘900 che vediamo via via sfiorire nell’ombra.

Ecco abbiamo parlato, in breve sintesi, tralasciando molto, Amadeus che apprezziamo come conduttore e nei Soliti Ignoti va a parlare dei mestieri d’Italia. Focus soprattutto su Rai1, l’ammiraglia come si dice, croce e delizia della Commissione di Vigilanza. Non abbiamo toccato per brevità di analisi l’informazione, ma va bene, nulla dire, lontani i tempi degli editti bulgari e di Enzo Biagi, o le polemiche sull’uscita della Gabanelli, quello che cerchiamo sempre è quel tocco d’artista che ha fatto dire in ogni tempo sembra il segno di Dio, come nell’Ultima Cena e, a proposito della fiction su Leonardo, giudizio per ora sospeso, ma ci sono molti contro e pochi pro, per il momento.

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