Principale Arte, Cultura & Società Intervista a Giovanna Politi, scrittrice appassionante, emozionante e coinvolgente

Intervista a Giovanna Politi, scrittrice appassionante, emozionante e coinvolgente

Foto di Giovanna Politi e Giovanna Quarta

L’intervista a Giovanna Politi incuriosisce e affascina tutti coloro che conoscono le sue molteplici manifestazioni artistiche: romanziera, poetessa, favolista, conduttrice di rubriche radiofoniche, articolista e, come lei stessa evidenzia, “mamma per vocazione”.

Le sue parole veicolano sentimenti vitali, gioiosi, luminosi, carichi di passione e di scelte coraggiose, alla ricerca della felicità.

  • Ha lasciato un lavoro a tempo indeterminato per dedicarsi e abbandonarsi alla scrittura, ce ne parli

Ad un certo punto della vita mi sono chiesta se ciò che facessi rappresentasse realmente la mia essenza più vera. Sono ripartita da quella risposta e a distanza di sette anni, posso affermare che lo rifarei. Oggi mi sveglio e sono felice! 

  • Ci sintetizzi i libri che ha pubblicato e ci dica qual è quello a cui è più affezionata?

Ogni libro è la risultante del mio mondo esperienziale e soprattutto del mio corredo emozionale. Ognuno è prezioso a suo modo; ognuno è unico, magico, irripetibile per le emozioni immense che lo hanno accompagnato, sia in fase di stesura, che in quella di promozione.

Faccio un lavoro bellissimo. Non lavoro mai!

Il romanzo d’esordio “Chi vola basso non può toccare il cielo” ha come protagonista Emma, una donna che ad un certo punto della sua vita trova il coraggio di lasciare tutto, di abbandonare il certo per l’incerto, alla ricerca della propria felicità. Nel 1997 ha pubblicato la prima raccolta poetica “Pensieri allo specchio” e nel 2011 la seconda intitolata “La voce del ventre”.

“Non è stato solo vento” è un altro romanzo che ha come ingredienti una donna, l’amore che si fa istinto di protezione, ma allo stesso tempo passione, sofferenza, sguardi, profumi.

Il romanzo “Io sono l’a-more” ha ovviamente come tema principale l’amore, l’amore che rende la vita eterna, partendo dal significato stesso della parola a-more, ovvero senza morte.

L’ amore onnipresente: per la vita, per la propria madre, per un padre che arriva sempre tardi, per un amante e per le vibrazioni della musica.

“La Stanza Rossa” edito nel 2021 è un romanzo psicologico che attraverso un percorso emozionale complesso, coraggioso e a tratti doloroso fatto a ritroso dentro se stessi, scava a fondo per sciogliere i nodi che impediscono il normale svolgersi del presente, per tendere ad un vissuto più libero e consapevole. “Alice e il fantasmino Corona V” è una favola scritta per aiutare i bambini ad esorcizzare la paura per un mostro invisibile in un periodo per loro non facile da comprendere e da gestire.

  • Come nascono le sue storie? Prende prima forma la trama o il personaggio?

Racconto le storie che ho dentro, quelle che già mi abitano mente e anima. Le condivido col mondo quando scalpitano per uscire, quando mi tormentano chiedendomi di essere raccontate. La trama quindi va da sé. I personaggi, invece, sono amici che a fine stesura mi dispiace di non poter più incontrare ogni giorno! 

  • Che ruolo ha la fede nella sua vita?

Fondamentale direi! E non la vivo come chi se ne nutre per il “conforto dei deboli”, ma come chi se ne alimenta alla “luce dei forti”.

Con Dio ho un rapporto stretto, intimo, privato e colloquiale.

Spero solo di essere una sua buona testimone e di meritare tutti i doni che ogni giorno da Lui ricevo a profusione. 

  • Qual è la domanda dei suoi lettori a cui risponde con più piacere?

Lei è felice?

  • Ha un sogno/libro nel cassetto?

Sì, sarà il prossimo… E non vedo l’ora di darlo alla luce. Argomento ancora top secret. 

  • Una domanda personale: che cos’è per lei la felicità?

La felicità è uno stato dell’anima alla cui costruzione si lavora sin da piccoli. È indipendente da fattori esogeni, è una risorsa personale a cui attingere, una ricchezza. 

  • Lei incontra spesso i giovani nelle Scuole, che emozioni e impressioni ricava?

I giovani di oggi sono migliori di quanto credano molti adulti disattenti, sono molto più consapevoli di noi delle generazioni precedenti, quindi molto più impauriti, ma ricchissimi di emozioni che sanno esternare benissimo. Con le moderne modalità, ovvio! Io li adoro e della loro freschezza e bellezza me ne nutro.

I giovani dovrebbero volgere più attenzione e importanza alla lettura dei libri poiché questi costituiscono cibo per la mente, hanno uno straordinario potere antistress, arricchiscono la creatività e il proprio lessico, migliorano e preservano la memoria.

La scrittura e la lettura, quindi, hanno delle proprietà terapeutiche, ce lo dice anche la scienza.

Giovanna Quarta

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