Dopo il cambio di rotta di Washington sull’utilizzo di proprie armi in territorio russo, Mosca leva i pugni e minaccia l’Armageddon
Tensione alle stelle tra Nato e Russia, dopo l’accelerazione impressa da un numero crescente di Stati nel loro sostegno a Kiev. Tra essi, anche Germania e Usa, danno il via libera all’Ucraina all’impiego di armi della Nato su territorio russo. Immediata la reazione di Mosca che minaccia una guerra nucleare.
E, da Praga, arriva il no dell’Italia a questo cambiamento di rotta della Nato, proposto tra mille polemiche da Stoltenberg
Una situazione critica
La decisione della Nato, cui hanno aderito, fino a questo momento, Francia, Gran Bretagna, Canada, e ora anche Usa e Germania, é dettata dall’offensiva massiccia delle forze militari russe nell’area di Kharkiv. A soli 12 km. dal confine russo.
Ed é proprio qui che Mosca ha addensato le sue forze, giocando sulla preponderanza delle sue armi e sul numero considerevole dei suoi militari.
Dopo due anni di combattimenti Kiev dà prova di cedimento, mentre la Russia avanza sempre più in territorio ucraino. Una vera minaccia dunque per gli stati confinanti, quali la Finlandia, ma anche per l’Europa. Le mire espansionionistiche di Putin non sono infatti una novità.
Una decisione, dunque, della Nato, che arriva da Praga, dove gli Stati aderenti all’Organizzazione, ribadiscono il loro appoggio a Kiev, incondizionato e a lungo termine.
La posizione dell’Italia
Ben diversa la posizione dell’Italia che, attraverso il suo ministro degli Esteri, AntonioTajani, ribadisce:” L’Italia non invierà alcun militare a combattere contro i russi in territorio ucraino, né potranno essere utilizzate armi italiane per colpire in territorio russo: lo impedisce la nostra Costituzione. Non siamo in guerra con la Russia, noi difendiamo il diritto alla libertà e all’autodeterminazione dell’Ucraina”.
Una dichiarazione ferma, decisa che, tuttavia, non nega l’appoggio del nostro Paese all’Ucraina,. Salvo poi verificare la tipologia e la quantità delle armi inviate fino a questo momento.
Il cambio di rotta di Washington
Ben diverso é l’atteggiamento degli Usa che dopo il ripetuto diniego, almeno ufficiale, dell’impiego di proprie armi in Russia, nelle ultime ore dà il via libera a Kiev. Ma, come é nelle corde della diplomazia statunitense, con i dovuti paletti.
Come riportato dal Wall Street Journal, le forze ucraine potranno impiegare armi statunitensi per colpire le basi in Russia, poste al confine con Kharkiv, ma non potranno lanciare missili terra-terra a lungo raggio Atacms.
Una limitazione che ha un suo peso, tenuto conto della potenza di questi missili.
Le minacce di Mosca
Come riportato dalla Tass, non si é fatta attendere la reazione di Mosca che, attraverso le pesanti dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. fatte su Telegram, minaccia l’Armageddon, ovvero una guerra nucleare.
“I paesi della NATO che hanno approvato attacchi con le loro armi sul territorio russo dovrebbero essere consapevoli che le loro attrezzature e i loro specialisti verranno distrutti non solo in Ucraina, ma anche in qualsiasi punto da cui verrà attaccato il territorio russo”, ha reso noto l’intransigente Medvedev.
Poi in un crescendo intimidatorio nei confronti della Nato ha poi soggiunto :” Tutto il loro equipaggiamento militare e gli specialisti che combattono contro di noi verranno distrutti sia sul territorio dell’ex Ucraina che su quello di altri paesi, se da lì verranno effettuati attacchi contro il territorio russo”.
Sono solo minacce?
Indubbiamente, di fronte a simili toni, non si può rimanere indifferenti, anche se da due anni si susseguono le minacce all’Occidente, ma il momento é critico e il cedimento delle truppe ucraine desta un certo allarme nell’Europa tutta.
Resta da vedere quale sarà l’epilogo di questo conflitto.
