Principale Estero Boris Johnson: ondata di critiche per il Brexiteer a Salisburgo

Boris Johnson: ondata di critiche per il Brexiteer a Salisburgo

L’ex primo ministro britannico Boris Johnson ha suscitato un’ondata di critiche al vertice di Salisburgo, che ha difeso con veemenza l’uscita forzata del suo paese dall’UE nel 2020. La Camera di commercio di Salisburgo non ha trovato positivo che l’IV, l’Associazione degli industriali, in quanto organizzatrice del vertice abbia offerto un palco al controverso ex primo ministro. Il quale ha trovato solo parole di elogio per la Brexit. “Il vertice di Salisburgo funge da piattaforma per lo scambio e il dibattito sull’Europa”, afferma l’IV, “le voci critiche dovrebbero trovare in questa discussione tanto spazio quanto quelle filoeuropee”. L’Associazione degli industriali, si legge nella nota, in quanto “organizzazione profondamente europeista”, ritiene che sia necessario dare spazio a tutte le parti e prospettive e discuterle apertamente. Al centro della conferenza di quest’anno con altri 40 partecipanti c’è anche la geopolitica, in particolare la guerra di aggressione contro l’Ucraina.

Boris Johnson: ondata di critiche per il Brexiteer?

Le cupe previsioni come la disoccupazione di massa o l’esodo dei banchieri da Londra non si sono avverate. Invece, la Brexit ha mostrato rapidamente il suo valore perché il Paese è stato in grado di lanciare il suo programma di vaccinazione contro il Covid più velocemente dei paesi dell’UE. “La Brexit ha salvato vite umane.” Con questa tesi coraggiosa l’ex primo ministro britannico Boris Johnson al vertice di Salisburgo ha difeso l’uscita forzata del suo paese dall’UE nel 2020. Piuttosto, dal 2020 l’economia britannica è cresciuta più rapidamente di quella di Francia, Germania e Italia, ha sottolineato Johnson. A suo avviso la Brexit è stata “preziosa” anche perché ha dato al Regno Unito l’opportunità di agire diversamente dai partner europei durante la crisi, soprattutto nei confronti dell’Ucraina. Dopo il 2014, quando il presidente russo Vladimir Putin ha invaso la Crimea, per la prima volta, la reazione europea è stata “controllata da Francia e Germania sotto la farsa del cosiddetto processo di Minsk”. Quest’ultimo ha trattato Russia e Ucraina come se fossero una coppia alle prese con una brutta disputa coniugale, “con Francia e Germania come terapisti matrimoniali”. Ma si è trattato di “un’invasione senza scrupoli di un paese europeo sovrano”, ha detto Johnson. “Non credo che abbiamo reagito in modo abbastanza brusco nel 2014”, ha sottolineato l’ex primo ministro. “E sono orgoglioso che il Regno Unito sia riuscito a rompere con l’approccio europeo nel febbraio 2022. Siamo stati il ​​primo grande paese europeo a fornire armi letali per aiutare gli ucraini. Se Putin potrà fare ciò che vuole in Ucraina, avrà l’impressione di avere la licenza per agire allo stesso modo altrove”, ha avvertito Johnson. “Il segnale che l’aggressività ripaga e può avere successo si sentirà anche in altre parti del mondo.” L’ex ministro degli Esteri britannico è convinto che l’Ucraina possa vincere la guerra. “E credo che l’Ucraina vincerà perché vuole essere libera”. È una “guerra d’indipendenza”.

 

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