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Grigorij Baklanov – Sotto il cielo di luglio

Grigory Baklanov (1923 – 2009) è stato uno scrittore ed editore, sceneggiatore, ben noto per i suoi romanzi sulla seconda guerra mondiale e come editore di un mensile letterario.

L’edizione del libro di oggi, che abbiamo nella nostra soffitta è quella di Feltrinelli del 1966, la prima edizione italiana, traduzione dal russo di Maria Olsoufieva (tit. originale Jjul’ 41 Goda, da Znamja, XXXV, nn. 1-2, Mosca, gennaio-febbraio 1965).

Per conoscere questo autore dobbiamo inquadrarlo nella storia dell’URSS, e soprattutto nell’ultima salutare parte della Glasnost,

Difatti dal 1986 al 1993, durante questo periodo di trasparenza, Baklanov era il redattore principale della rivista letteraria Znamya, che ha pubblicato una serie di opere letterarie che prima erano state censurate dallo stalinismo.

Baklanov si è sempre speso per la riforma del paese, avendo opinioni liberali e filo-occidentale.

La sua rivista fu messa a disposizione di Mikhail Gorbaciov per la sua “perestrojka”, quel nuovo pensiero per il paese e per il mondo che ha cambiato il novecento.

Tornando a “Sotto il cielo di Luglio”, pur prendendo le mosse dall’inizio del conflitto russo-tedesco del 1941, questo libro di Baklanov non è solo un libro di guerra.

Con il suo stile semplice e vivace, l’Autore offre un quadro psicologicamente e storicamente fedele della Russia d’anteguerra: i terrori del regime di Stalin, le grandi purghe militari e politiche, la preveggenza di alcuni generali e la cecità di altri, l’aggressione tedesca, tutti elementi che convergono nella narrazione e che uniscono la scorrevolezza di un romanzo alla stupefacente qualità di un documento.

Anche se il lavoro di Baklanov è tradizionalmente classificato come prosa di guerra, libri scritti da chi, al fronte operava come giovani ufficiali subalterni, possiedono notizie di prima mano della linea di combattimento più avanzata.

E’ l’analisi spietata della precoce sconfitta dell’Armata Rossa dovuta a precise responsabilità staliniane.

Per le sue analisi storiche raccontate in modo così puntuale, Baklanov ebbe fama internazionale nel 1959, con la pubblicazione del suo romanzo “Un centimetro di terra” (tradotto come punto d’appoggio, nel1962), che descrive il destino di un soldato semplice in una testa di ponte sul Dnestr, nell’estate del 1944.

I successi dei suoi romanzi, che sono anche un omaggio ai suoi ex compagni di classe che sono morti in guerra – come nel libro “Per sempre Nineteen” – gli valse il Premio di Stato dell’URSS.

“…nello spazio ristretto del prato lungo il fiume, ogni anno inondato a primavera, là dove una volta pascolavano le oche, Matveev condusse ancora una volta i soldati contro le mitragliatrici. La pallottola che egli aspettava, desiderava, invocava, per la quale aveva infine pregato, sapendo che non c’era per lui perdono né pietà, la pallottola che aveva graziato tanto, lo trovò infine, misericordiosamente.”

C’è anche tanta storia nella soffitta dei libri. Dite un po’ non è un invito alla lettura? Allora buona lettura,

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