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Cambiare la politica e la società deve essere quello a cui tutti noi aspiriamo

Karol Capodieci

Cambiare la politica e la società deve essere quello a cui tutti noi aspiriamo

di Karol Capodieci – studente di quinto anno del Liceo Moscati

Carissime studentesse e cari studenti, quest’anno si conclude il mandato in Regione Puglia.

Come alcuni di voi sanno oltre ad
essere rappresentante Regionale ho anche la Presidenza della I e III commissione
Regionale, che si sono occupate di formulare proposte di miglioramento della scuola.

L’obiettivo che ci siamo posti in questi due anni è molto semplice: fare della scuola il luogo di rinascita sociale, il luogo dove studentesse e studenti hanno il diritto e l’opportunità di
realizzare i propri sogni.

Durante la prima riunione del Consiglio Regionale, nel 2022, ho esordito con questa frase “la scuola, non è il luogo dove i migliori devono essere premiati ma è il luogo dove tutti hanno il diritto di esprimere il loro dissenso”, questo è il ruolo della scuola, quello di essere per tutti e non per pochi, non per per “ l’élite”.

La scuola pubblica, grazie all’art. 34 della Costituzione, garantisce l’opportunità a tutti di conseguire una laurea o un titolo di studio. Da numerosi anni però, la scuola non è più al centro dell’attenzione, non è più quel luogo sul quale le studentesse e gli studenti possono contare per il loro futuro.

L’obiettivo di tutti noi è stato quello di discuterne all’interno del Consiglio per la prima volta con grande determinazione, riscontrando grande apprezzamento da parte delle Istituzioni, tra cui la Presidente del Consiglio Regionale, Loredana Capone.

Questi due anni sono stati molto intensi, si è fatto tanto e tanto ancora ci sarà da fare, è fondamentale però lanciare un messaggio a tutte le ragazze ed i ragazzi che avranno voglia di intraprendere un percorso di rappresentanza.

La rappresentanza delle studentesse e degli studenti è una cosa seria, è un
tentativo fondamentale di portare i giovani nei più importanti tavoli istituzionali, lì dove di
solito non hanno voce, lì dove di solito sono solo un numero. Rappresentare loro è stato da parte mia uno dei più grandi onori durante questi due anni, non solo in Regione ma anche come Presidente della Provincia di Taranto.

Abbiamo fatto davvero tanto anche in Provincia:
seminari sull’ambiente, sulla cooperazione internazionale, la giornata dell’arte, la
sottoscrizione di protocolli d’intesa con la Prefettura di Taranto per combattere il disagio, la partecipazione al Catalogo proposto dall’ASL di Taranto a favore di ragazze e ragazzi che soffrono all’interno della scuola, la partecipazione all’inaugurazione dell’anno scolastico a Tivoli dal Presidente della Repubblica e tanto altro.

Quando la Rappresentanza è fatta con costanza e partecipazione, anche i risultati più impossibili diventano fattibili.

Care studentesse e cari studenti ma anche care cittadine e cittadini, rivolgo a voi tutti un
caro saluto ed un augurio di lotta costante per i propri sogni, a qualsiasi età.

Tutti noi facciamo parte della società, tutti noi siamo la società che forma lo Stato. Mai come oggi siamo tutti chiamati ad una prova di cambiamento nell’affermare i Principi Fondamentali della nostra Costituzione, dichiaratamente Antifascista, dichiaratamente contro i regimi totalitari che minano la nostra libertà e sicurezza. Vi sono, nel mondo, numerosi totalitarismi ed anche finte democrazie, la prova di forza delle società sta nel ribellarsi, nell’affermare principi di libertà e di democrazia.

Nel 2024 non possiamo assistere a scioperi del servizio pubblico RAI, a opere di limitazione della libertà di pensiero, libertà sancita grazie dall’Art. 21 della Costituzione, di protesta che sfociano nelle famose “manganellate“, di politici che hanno come unico scopo l’affermazione del “bene” personale e non del bene comune.

Ci chiediamo tutti dov’è quella politica che lottava per un ideale, ed alcuni dei loro esponenti sono anche morti come ad esempio Aldo Moro; dove sono finiti gli anni in cui la Costituzione veniva letta, compresa ed applicata; dov’è finito quel senso di Stato e di “patria” che appartiene a tutti noi. La domanda che ci dobbiamo porre è: cosa possiamo fare noi?.

Tutto quello che noi possiamo fare è lottare per un ideale, lottare per l’affermazione di principi fondamentali ma tutto deve partire da qui, da una scuola che deve sapere educare ai sentimenti, educare alle emozioni ed educare a quel senso civico che ora inizia a scarseggiare.

Care studentesse e cari studenti, invito tutti voi all’affermazione del vostro principio e del
vostro ideale, del vostro sogno e della vostra passione, da parte mia, in qualsiasi situazione, ci sarà sempre l’appoggio necessario.

Il cambiamento parte dal basso, mai dall’alto.

Rivolgo anche un ultimo saluto ai ragazzi del Quinto anno che, come me, dovranno affrontare gli esami di Stato, una tappa importante che dà l’avvio al futuro.

Auguro a tutte e tutti voi un futuro roseo e pieno di soddisfazioni.

Cambiare la politica e la società deve essere quello a cui tutti noi aspiriamo.
Buona fine dell’anno a tutte e a tutti.

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