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La triste storia di Charles che perde la moglie, ma resta a Taranto con i piccoli

La morte della trentenne mamma nigeriana ha commosso la città di Taranto e mosso una solidarietà davvero straordinaria. Questa è una storia di vera inclusione

Questo è lo spirito che lo scrivente ricava dall’incontro di stamattina al Nautilus e del quale riportiamo alcune foto nelle quali abbiamo oscurato i bambini.

Charles non guarda avanti ha il capo chino, osserva l’esuberanza di Leo il figlio più piccolo, quasi detestando la triste realtà; i suoi occhi non sembrano avere più lacrime, ma solo tristezza.

Intorno a questa piccola famiglia nigeriana, resa ancora più piccola dal cinico destino è nato un movimento spontaneo di solidarietà cristiana di persone e associazioni che non vogliono mostrarsi.

Charles con la moglie Onynye e con i figli Divine una bambina di 5, anni mezzo e Leo di due anni e mezzo arrivano a Taranto dalla Germania.

Onynye è incinta all’ultimo mese e. forse, viene per avere conforto dalla comunità nigeriana molto coesa che conta nella provincia 200 persone e delle quali alcune sono presenti stamattina.

Non si tratta di malasanità, la donna all’ospedale di Taranto partorisce una bimba cianotica e lei stessa muore per una gestosi.

Forse, lo dice  la persona che introduce l’incontro, se fosse stata visitata prima con alcune accortezze non sarebbe avvenuta la tragedia.

Ma stiamo parlando di persone fragili, con difficoltà linguistiche, con tempi maledettamente brevi. Tutto avviene dieci giorni fa.

Questa è una storia di solidarietà e inclusione, un movimento di cittadini ha avvolto Charles vedovo con due piccoli, cercando soprattutto non risorse, ma aiuto psicologico, partito dallo stesso Ospedale, dove tutti si sono dati da fare per tentare di salvare la trentenne partoriente e anche il comune di Taranto che messo parte di risorse per il funerale della bimba e della madre,

Charles col più piccolo

Ma ora siamo di fronte al futuro. Charles vuole rimanere a Taranto, l’inclusione lo porta già ad avere la promessa del lavoro, sempre nel Nautilus che ci ospita, ma sorgono complicanze poi risolte raccogliendo 4 mila euro per portare la salma in Nigeria, Charles vorrebbe seguirla poi desiste per i bambini.

Non ha la residenza per la complicata legge sulle residenze e occorre trovare una famiglia che li accolga per i mesi necessari per avere documenti per il lavoro e per ll rinnovo del permesso di soggiorno.

Poi si dovrà trovare una casa per lui e ibambini. Un esperienza su cui coinvolgere i servizi sociali. Il movimento c’è e si troveranno le soluzioni. Charles non sarà solo.

Era presente anche una parte dell’associazione spontanea di Facebook Amici di Taranto e le sue bellezze che si farà carico di tenere un faro acceso su questa storia.

Ma il clou della mattinata è stata la presenza dell’associazione dei carabinieri di Palagianello con il presidente Mario Viani e del vicepresidente Cosimo Pastorielli.

Viani ha spiegato che nel loro impegno solidale recuperano giocattoli dismessi per disaffezione e li sanificano e mettono a disposizione. Finora non hanno trovato enti e associazioni che li hanno voluti e li hanno portati per i bambini nigeriani che, in alcuni casi, non sanno cosa è un giocattolo.

La gioia dei bamnbini che scartano i giocattoli ripaga ogni tristezza.

in conclusione un plauso per questo movimento che ci appartiene e un pensiero del papa che ben si sposa in questo eventoi.

Scrive il Papa nel suo decalogo sulla misericordia: La solidarietà è un modo di fare la storia con i poveri, rifuggendo le presunte opere altruistiche che riducono l’altro alla passività. Ecco!

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