di Sancra Fallaci
Dopo aver subìto la colonizzazione araba prima e portoghese poi, il Mozambico si è assestato come Repubblica conquistando l’indipendenza nel ’75 e attraversando all’indomani, come quasi sempre accade, un periodo molto difficile anche economicamente.
Oggi offre molte attrattive per il turismo, consigliabile in ottobre se si vuole visitare tutto il paese; è importante fare attenzione perché il tasso di crimininalità è considerevole.
Non mancano problemi economici irrisolti: il Pil rimane purtroppo bassissimo, quasi il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e si tratta in sostanza di uno dei paesi dove la miseria si fa più sentire, anche perché alla crescita demografica non è seguito un adeguamento dei servizi che restano scarsissimi. Molti si sono spostati dalle campagne trasferendosi in città, soprattutto nella capitale Maputo dove gli abitanti sono aumentati dieci volte in pochi decenni; tuttavia il 70% circa della popolazione è rimasta nella tipica situazione abitativa africana, che è il villaggio o anche capanne sparse. Tale assetto del territorio è infatti ancora molto presente nei paesi meno sviluppati, mentre in quelli dove le condizioni economiche sono migliori, come per esempio Namibia o Sudafrica, il numero dei villaggi è notevolmente diminuito.
Il Mozambico si trova nella costa orientale dell’Africa, di fronte all’isola del Madagascar; è ricco d’acqua, perché non è attraversato soltanto dallo Zambesi (in parte navigabile) ma anche da altri fiumi che lo percorrono a partire dalla parte più interna e si gettano nell’Oceano Indiano; gli appartiene anche il Lago Malawi, ma solo in parte.
Numerose le savane e le foreste, che però divengono steppe nei periodi siccitosi; la fauna comprende zebre, antilopi, ippopotami, facoceri e in generale le specie presenti nelle zone più meridionali africane.
In definitiva, un paese che merita almeno una visita.
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