Principale Rubriche Libri & Letture consigliate Ernesto Sabato: «Sopra eroi e tombe»

Ernesto Sabato: «Sopra eroi e tombe»

Ernesto Sabato, autore argentino rischia di finire in soffitta, soprattutto dopo che una bronchite l’ha fatto andar via, nel 2011, due mesi prima di compiere i cent’anni

Il libro non è nella mia soffitta ed allora cerco in rete e trovo “Sopra eroi e tombe”, titolo originario Sobre héroes y tumbas, tradotto in Italia nel 1965, ma trovo una ristampa integrale De Donato del 2009, quindi si trova in libreria.

“Il romanzo racconta la gloria e la decadenza di una famiglia dell’aristocrazia creola argentina, gli Olmos, la cui storia risale al secolo precedente, in particolare alla morte del generale Juan Galo de Lavalle eroe dell’indipendenza, e alla stoica resistenza dei suoi uomini che, attraverso montagne inospitali, riescono a portarne – almeno le spoglie – in Bolivia

“Quando ho deciso di farne uno dei protagonisti del mio romanzo, non era per il desiderio di esaltare Lavalle, o per giustificare la fucilazione di un altro grande patriota com’era Dorrego, ma per raggiungere, attraverso il linguaggio poetico, ciò che mai si può cogliere nei documenti storici di partigiani e nemici: il cuore dell’uomo, in cui albergano amore e odio, passioni e contraddizioni senza fine, in tutti i tempi e in tutte le circostanze, e che può essere raggiunto solo attraverso ciò che deve essere chiamato poesia” (Wikipedia).

E’ annotata in diversi siti la nota dello scrittore polacco Gombrowicz che definisce il libro capolavoro di Sabato il “genere sospetto di quei romanzi che si leggono d’un fiato e quando li abbiamo finiti ci si accorge che sono le quattro del mattino”.

Del resto in queste nostre suggestioni letteriarie cerchiamo di offrire il meglio che c’è.

Qui troviamo gli ingredienti tipici dei romanzi completi, tutti i generi di scrittura per attirare il lettore, paesaggi desolati, violenze, incesti, anarchici e comunisti, fatalità di ogni tipo, ed infine lo spettacolo rigenerante del Sud che irrompe dalla Patagonia.

La caratteristica di questo personaggio, almeno nella sua formazione, è quella doppia vita che conduce a Parigi, due anni prima della guerra, lui fisico e filosofo, assiste ai corsi della Sorbona e lavora come ricercatore sulle radiazioni atomiche affianco ai famosi ’Irène e Frédèric Joliot-Curie; di sera frequenta a Montparnasse i poeti surrealisti.

Nel dopoguerra abbandona la fisica e sceglie la letteratura

“Ernesto Sabato ultimo eroe”, titolava Segre sul Corriere della Sera, commemorandone la morte e soprattutto ricordando l’impegno di questo grande argentino per los desaparecidos, quando da presidente della Commissione nazionale, con l’Argentina tornata alla democrazia, pubblicò la stesura della relazione finale dal titolo Nunca más «mai più». Anche agoramagazine latina dall’argentina ha commemorato l’autore nel giorno della morte.

Di questo grande narratore del Novecento, sicuramente tra i più grandi dell’Argentina, ricordo il senso del vivere che per lui vuol significare, come per me, costruirsi futuri ricordi.

La Rete

YouTube player

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.