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Marguerite Yourcenar: L’Opera al nero

Il libro da togliere dalla soffitta è «L’Opera al nero», romanzo storico di Marguerite Yourcenar del 1968

Le vicende narrate ruotano attorno alla figura di Zeno, un filosofo, scienziato e alchimista che l’autrice immagina essere nato in Belgio nel XVI secolo.

Dal libro è stato tratto nel 1988 il film “L’opera al nero” con Gian Maria Volonté nel ruolo di Zenone.

L’autrice del libro è pseudonimo di Marguerite Cleenewerck de Crayencour (Bruxelles, 8 giugno 1903 – Mount Desert, 17 dicembre 1987), è stata una scrittrice francese, prima donna ad essere eletta alla Académie française.

Zeno – il protagonista del romanzo ed. Feltrinelli 1969 – si muove agli inizi del Cinquecento in una famiglia nobile, che l’avvia alla carriera ecclesiastica, si dedica con passione ai libri e allo studio, trovando nei classici strumenti utili al ragionamento ed allo sviluppo del pensiero, ma anche allo sviluppo di eresie che, in un epoca in cui l’Europa è attraversata da forti tensioni religiose tra riforma e controriforma, fa percepire la tensione del racconto di una vita movimentata nella ricerca e fervente attività intellettuale.

Si riporta che proprio una caratteristica della nostra autrice, è che nei suoi libri sono frequenti i temi esistenzialistici e in particolare quello della morte.

Anche in questa ricerca del nostro protagonista, Zeno, medico, un po’ filosofo, un po’ alchimista, s’arriva alla riflessione sul rapporto tra il corpo e il mondo distaccandosi dalla particolarità umana.

Questa è l’opera nera che porta al massimo della tensione culturale, ma mostra tutti i risvolti pericolosi dell’epoca.

Anche la lettura diventa costante, come tutti i libri che raccontano fatti intricati, come se fosse un triller, un film d’azione.

Il film dell’Opera al Nero è del 1988 diretto da André Delvaux, presentato al festival di Cannes, dove Gian Maria Volontè conquistò il Nastro d’Argento come migliore attore. Non nuovo in queste parti di personaggi storici, con il regista Giuliano Montaldo aveva impersonato Giordano Bruno.

Nelle recensioni viene citato Zenone, forse pensando al filosofo greco di Elea del 127 a.C. anche se credo si possano usare entrambi i nomi dal momento che San Zenone vescovo di Verona è anche ricordato come San Zeno.Ma non è certo il nostro personaggio.

Buona lettura con l’Opera al nero, o meglio buona visione

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