di Davide Tommasi
COPERTINO – Nella splendida cornice del convento delle clarisse si è svolto il il secondo appuntamento della rassegna organizzata dal comune di Copertino assessorato alla cultura “”Semi di legalità. Erano presenti la sindaca di Copertino Prof.ssa Sandrina Schito, portando i saluti istituzionali l’Assessora alla cultura Prof.ssa Maria Rosa Rizzo e una parte del consiglieri comunali eletti in assise comunale e autorità civili e militari.
Forte l’entusiasmo e anche l’emozione di Franco La Torre figlio di Pio La Torre, il sindacalista della CGIL ucciso dalla mafia e autore della legge antimafia che porta il suo nome, attivista e ambientalista italiano, già membro della presidenza di Libera, ha raccontato come fu ucciso suo padre e come educarci alla alla legalità.
Inoltre ha dialogato con lui la dott.ssa Anna Tonia Margiotta, Responsabile interventi per la diffusione della legalità presso la Regione Puglia, il 9 settembre scorso a Bologna, ha ricevuto il Premio Nazionale intitolato a Pio La Torre per l’impegno nella diffusione della legalità. Nel suo intervento ha voluto spiegare che la mafia si puo’ combattere, ma sopratutto essere ambasciatori di legalità con interventi mirati da parte di tutti sia dalle istituzioni che da semplici cittadini senza aver paura basta studiare informarsi e documentarsi.
Presente ma nutrita platea studentesca che ha relazionato con La Torre chiedendoli varie domande sul vivere sociale e dando proposte, impressioni e contenuti sul come la mafia si potrebbe combattere usando i nuovi di comunicazione e sopratutto come si sta combattendo la mafia negli altri stati. Franco La Torre ha elogiato lo studente che gli ha formulato l’ottima domanda e ha risposto che anche negli altri stati si sta lavorando ma la mafia è ovunque e si sta prendendo esempio modello Italia per combatterla e contrastarla.