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Le donne sono le peggiori nemiche delle donne

Le donne sono le peggiori nemiche delle donne

di Evelyn Zappimbulso

Non c’è che dire: le donne sono le peggiori nemiche delle donne. Snodano invidia e senso di inferiorità di fronte alla innata bellezza dell’altra che, pertanto, viene offesa sol perché bella e ammirata.

Le parole al veleno delle Littizzetto, che non perde occasione per sdraiarsi cosce all’aria sulla scrivania di Fazio, sono l’emblema di quanto lotte contro stereotipi e maschilismo vadano indirizzate innanzitutto verso le donne.

Wanda Nara pubblica sul suo profilo Instagram uno scatto che la ritrae nuda, sdraiata su un cavallo. E’ bellissima e per niente volgare. Incanta e piace. Sia agli uomini che alle donne, ma Luciana si rizela. La invita al pudore ed al buon senso, nonostante lei, scosciata e gambe al vento, palesemente in stile provocatorio, di pudore e buon senso ne è sempre stata a digiuno. Luciana, insomma, per scusarsi della caduta di stile, invita Nara all’ironia.

Ma che ironia, cara Luciana, sei stata a dir poco volgare con la battuta “il pomello della sella dov’è finito?” Sarà forse è stata l’invidia ad oleare la lingua di una donna palesemente non bella? La domanda vien da sé e la risposta è facile.

La lezioncina finale sul sessismo, la nostra non amatissima Luciana, se la poteva risparmiare o poteva almeno evitare di utilizzare come termine di paragone le mutilazioni genitali, una forma di violenza e barbarie che va ben oltre il puro sessismo, anche se quello è chiaramente l’humus da cui originano.

Anche perché, per chiudere il cerchio, prima della violenza, prima dello svantaggio salariale, prima della sottomissione, e a monte di ogni disparità, c’è un’idea di donna intesa come corpo pubblico (e quindi sfruttabile, commentabile, giudicabile), che la rende nei fatti e nella percezione soggetto di minor diritto e vittima di tutte le ingiustizie successive senza che ancora siamo riuscite a interrompere quel meccanismo infernale.

Si può pretendere di sdraiarsi nuda su un cavallo, postare una foto su un profilo seguito da più di sette milioni di persone e avere il controllo su ciò che verrà detto poi? Probabilmente no. Ma è libera di farlo.

Prendere quella foto dai social e proiettarla in prima serata sulla Rai, può cambiare il pubblico di quell’immagine e aumentarne l’esposizione? Decisamente sì.

Fare quella battuta faceva parte della libertà di espressione di una comica di professione? Certamente sì.

In quel caso, la Littizzetto, si è espressa bene nei confronti di un’altra donna? Decisamente no.

Tant’è, cara Luciana. Altro che ironia. La tua battuta ha fatto ridere solo le menti piccole. Ma mi chiedo: come mai non ironizzi mai di te, come donna però?

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

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