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Il mondo videoludico ormai è così florido da attrarre l’attenzione anche dei colossi dell’informatica. L’ultimo a scendere in campo è di nuovo Google, stavolta col potente e capillare mezzo di YouTube
Ormai, con la Rete, giocare è un’attività diffusa a livello globale: secondo le ultime stime entro il 2024 si andrà oltre i 3 miliardi di gamer in tutto il mondo. Internet, che unifica in tutti gli ambiti mercati e community, è il trampolino di lancio di nuove startup dell’entertainment ludico, ma la sfida interessa sempre di più anche i giganti dell’imprenditoria, su vari livelli. Dopo l’esperienza di Stadia, pronto a capitalizzare nuovamente sul gioco, Google torna in grande spolvero con l’annunciato progetto di YouTube Playables. Lo spazio consentirà agli appassionati di gaming di condividere esperienze di gioco in streaming, sia da desktop che da mobile, considerando che la gran parte dei videogiocatori ormai ama connettersi da smartphone, con sempre maggiore facilità. Secondo il Wall Street Journal, chiusa la sfida alle console, Google sta sperimentando – con un test con Stake Bounce aperto esclusivamente ai dipendenti dell’azienda – una piattaforma che con tutta probabilità includerà i puzzle game e gli Arcade, sulla scia di successi come Candy Crush. Il format, secondo le indiscrezioni della stampa, somiglierà dunque più a Twitch che alle console come Xbox, Playstation, Nintendo Switch e non si esclude la possibilità di acquisti in game, pubblicità tra un gioco e l’altro e trasmissione in diretta streaming delle migliori partite degli utenti top.
La possibilità di accedere da mobile e dunque da app si inserirà in un trend in atto e in crescita costante: quello dell’entertainment videoludico esperito da mobile. Secondo i dati emersi da una ricerca di Comscore, nel 2022 le app di intrattenimento hanno convogliato 39 milioni di visitatori, ovvero più del 96 per cento della popolazione digitale del Belpaese. Il tempo medio speso in questo genere di attività ha segnato un incremento del 44 per cento dal 2019 ad oggi, mentre le categorie dell’intrattenimento si sono moltiplicate: quanto al gaming nello specifico, questo ha attratto il 71 per cento degli italiani, in crescita di 7,8 punti percentuali. La già citata Twitch è una delle rivelazioni del momento, con una media – secondo Twitch Tracker – di 21.500 spettatori attivi ogni giorno: non è un caso che esistano già delle classifiche degli streamer più famosi, a cui spetta una percentuale del 50 per cento degli introiti pubblicitari.
Nelle classifiche nazionali sembrano tenere banco, inoltre, anche le performance delle piattaforme di gioco legale a distanza. Anche qui i dati, provenienti da ADM ed elaborati da Agimeg, parlano di un balzo di 19 punti percentuali tra il marzo 2023 e il marzo 2022, e di una spesa sui migliori casinò online in Italia di oltre 1 milione di euro in sei mesi. Anche qui gli operatori della filiera si sono dati da fare con partnership di livello siglate con le maggiori software house, sviluppando app native o web app in grado di reggere la sfida dell’entertainment da mobile, che necessita di fluidità, tempi rapidi di risposta, ottimizzazioni e grafiche ad hoc.
Le intese, in questo settore, sono fondamentali e le collaborazioni permettono anche alle aziende non specializzate di poter investire nel comparto videoludico, anche con un certo margine o prospettiva di profitto.
Non è un caso che la stessa Netflix, gigante dell’intrattenimento on-demand e apripista nel mercato, abbia deciso di scendere in campo.
Come? Con Netflix Games che, secondo Shawn Layden, già ai vertici di PlayStation, sembrerebbe essere una piattaforma competitiva rispetto alle tradizionali console. L’ex Ceo, in un’intervista rilasciata a Games Industry, ha dichiarato che, come è accaduto col cinema e con la musica, i nuovi attori del settore stravolgeranno totalmente l’industria, a favore di esperienze integrate e multipiattaforma, con grande peso, evidentemente, anche delle app.
Non solo Netflix, infatti, ma anche Amazon e Facebook si stanno pian piano – e con graduale successo – inserendo nel comparto, mentre pare che Microsoft stia progettando uno store per app e giochi mobile.
Entro il prossimo anno, con l’acquisizione definitiva di Activision Blizzard, la saga di Candy Crush, Diablo Immortal e il celeberrimo Call of Duty sono pronti a entrare nell’offerta dello store, facendo da traino a una libreria di titoli pienamente competitiva rispetto alla proposta dell’App Store e del Play Store.
Sembra comunque che non ci sia nulla da temere per tutti i possessori e per tutti gli amanti di Xbox: semplicemente il mercato del videoludico si sta indirizzando verso nuovi orizzonti, che non possono non includere questa rinnovata modalità di fruizione, sempre più svincolata dai supporti materiali e sempre più dinamica e trasversale. Staremo a vedere.