Principale Rubriche Interviste & Opinioni Lettera aperta al Sindaco di Taranto. Di Gianni Liviano

Lettera aperta al Sindaco di Taranto. Di Gianni Liviano

Gianni Liviano

Lettera aperta al Sindaco di Taranto. Di Gianni Liviano

Caro Sindaco,

Sia pure nelle infinite differenze che esistono tra me e te, c’è una cosa che dovrebbe accomunarci e questa cosa è il dovere di essere a servizio della nostra comunità.  Ed è in rispetto a questo dovere, che da sempre avverto forte, che  dopo avere provato inascoltato a parlare con te prima  di persona e poi in consiglio comunale, provo a scriverti questa lettera aperta.

Lo faccio senza nessuna vena polemica.  ancora una volta, l’ennesima, come testimonianza di amore verso la mia, la nostra città.

Premetto che io spero che tu faccia benissimo il tuo lavoro., perché a me sta a cuore  la città, la vita dei miei concittadini, il presente e il futuro di mio figlio.

Questo è un momento storico importantissimo per Taranto . Siamo destinatari  di moltissimi fondi. Alcuni a fondo perduto, altri che invece dovranno essere restituiti: i dalle future amministrazioni e  dalle future generazioni.   Abbiamo il dovere di avvertire il penso della responsabilità verso le generazioni presenti e verso le generazioni future.

Caro Sindaco ti vedo in forte confusione e questo mi dispiace.

Ti vedo in confusione nella gestione delle problematiche relative all’Ilva, rispetto alle quali ti ho sentito dire in questi anni cose totalmente diverse,  passando dall’ammiccamento con Calenda (noto industrialista), alla vicinanza al mondo ambientalista, alle minacce di chiusura, al fare l’occhiolino a Renzi (a cui forse, durante il tuo recente incontro che ha sancito il tuo avvicinarsi alla sua persona e al suo movimento politico, hai dimenticato di chiedere cosa ne pensasse del futuro dell’industria siderurgica  a Taranto),  sulle vicende urbanistiche (la vicenda del comparto 32 e il tuo desiderio, poi smentito dalla tua  stessa maggioranza, di allungare ulteriormente la città, pur nella consapevolezza della progressiva riduzione del numero di abitanti, rimane davvero un mistero), sulla gestione contabile delle municipalizzate (la vicenda dei bilanci  Amiu racconta benissimo l’improvvisazione e la fantasia contabile che accompagna chi gestisce questa società) sulla gestione contabile anche del  comune (i debiti a cui stai sottoponendo l’ente rischiano di rappresentare nel medio termine un problema serissimo), sui giochi del Mediterraneo (dove se posso permettermi, dopo i tempi biblici che il comune ha avuto,  litigare anche con IL commissario  Ferrarese non è esattamente la  scelta migliore che tu possa fare).

Ti ho visto in confusione nello smentire, come hai fatto pubblicamente, anche le decisioni  assunte a maggioranza dal consiglio comunale nei recenti question time, dicendo pubblicamente che non ne avresti tenuto conto, nella gestione dei servizi delle periferie della città, nella garanzia dell’igiene, nella sottrazione ad un quartiere importante e già periferico come Paolo Vi dei servizi demografici che pure rappresentano una evidente necessità.

Caro Sindaco TI vedo altresi in confusione nella gestione della tua maggioranza, leggo quotidianamente di polemiche al suo interno, di cambi   di casacca, di posizionamenti mutevoli a giorni alterni, di consiglieri che tu stesso coordini e gestisci in funzione dell’opportunità del momento. Per carità, è’ legittimo che tu lo faccia, se trovi consiglieri disponibili a farsi usare e spostare da un partito ad un altro come  fossero pupazzi, se posso permettermi pero’ gli spostamenti devono avere un senso politico e un’aspettativa temporale superiore ad un giorno

Ti vedo in confusione anche rispetto alla tua stessa collocazione politica. Hai pensato a lungo che condividere ogni passaggio con il presidente Emiliano fosse la strada piu’ giusta. Ora, alla vigilia di nuove elezioni (europee  e poi regionali) mi sembri talmente tanto disorientato dall’esserti addirittura fatto accompagnare dall’amico Massimiliano Stellato (leader dei 17 che ti mandarono a casa) ad incontrare Matteo Renzi.

Ti chiedo di fermarti, di rasserenarti, con te stesso prima ancora che con gli altri, di smetterla, nel tuo interesse e in quello della città, di pensare di essere depositario di verità rivelate. Voglio dirti che non lo sei.   Non fidarti di quelli (politici e non) che ogni giorno ti dicono che stai facendo bene e che hai sempre ragione.  Di questo passo l’amministrazione comunale che tu presiedi, rischia di non avere vita lunga.

Per amore della città, da persona piu’ adulta e piu esperta, ti chiedo per favore di cambiare il passo del tuo impegno. Da parte mia mi  troverai sempre disponibile, come sempre è stato, a servire la nostra comunità

Cordialmente, Gianni Liviano.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

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