Non ci sarà un nuovo Maidan a Belgrado, ha detto il presidente serbo Aleksandar Vučić, alludendo al cambio di governo in Ucraina nel 2014 e agli scontri in piazza Maidan a Kiev, dopo che decine di migliaia di belgradesi sono scesi nelle strade questa settimana chiedendo le dimissioni dei ministri del governo. Vučić, il cui partito (SNS) è al potere dal 2012 con frequenti elezioni anticipate, ha annunciato oggi la possibilità che le prossime elezioni si terranno al più tardi a settembre di quest’anno.
Serbia: Aleksandar Vučić si dimetterà, in programma nuove elezioni
Vucic ha annunciato che si sarebbe presto dimesso dalla carica di capo del Partito progressista serbo al governo e si è impegnato a spiegare la decisione in una manifestazione a Belgrado il 26 maggio, “la più grande mai vista”. Vučić ha colto l’occasione per esprimere la sua opinione sugli ultimi avvenimenti nel paese davanti ai giornalisti, annunciando così la possibilità di indire le elezioni al più tardi a settembre sulla scia delle grandi proteste pubbliche per due sparatorie di massa. Allo stesso tempo, ha sottolineato che l’opposizione non potrà scegliere quali elezioni si terranno, quindi è possibile combinare le elezioni parlamentari straordinarie, di Belgrado e locali. Alla domanda sulle due proteste tenutesi a Belgrado contro la violenza, il presidente ha detto che era suo compito prestare attenzione alle loro richieste con misure serie e approfondite.
