Principale Arte, Cultura & Società Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto

L’Opinione di Roberto Chiavarini

Riflessioni ad alta voce sulla notte di Natale 2020, al tempo del Coronavirus, che pubblico oggi, a tanti mesi di distanza.

Mi rifaccio all’art. 21 della Costituzione che recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”…

Ecco come si espresse nel 1969, l’Astronauta Buzz Aldrin, al ritorno dalla missione sulla Luna:

“Nella mia mente sono rimaste una serie di immagini visive delle cose più strane e lontane dalla normalità terrestre. Ricordo il cielo nero come la pece, la desolazione della superficie lunare. “Ci sono solo due problemi da risolvere quando si va sulla luna: primo, come arrivarci; e secondo, come tornare indietro. La chiave sta nel non partire prima di aver risolto entrambi i problemi.”
BUZZ ALDRIN  (ASTRONAUTA)

Ho trovato diverse analogie con le parole dell’Astronauta Buzz Aldrin che pronunciò al ritorno sulla Terra, con ciò che ho provato, io, quella  sera del Natale 2020 .

“Nella mia mente sono rimaste una serie di immagini visive, delle cose più strane e lontane dalla normalità terrestre, quantomeno rispetto a ciò che avevo vissuto fino ad un anno prima”.

La sera tarda del Natale 2020, ho visto la città vuota, neppure una macchina che transitasse per qualsivoglia motivo,  la notte buia di un colore scurissimo filtrato da una leggera foschia, che non rifletteva nemmeno la luce che ogni corpo animato ed inanimato assorbe integralmente attraverso la radiazione luminosa (ma neanche di quella artificiale), il cielo  carico di nubi minacciose, cupe e tenebrose, senza Luna e senza una stella che guidasse il mio cammino (mi sarei accontentato pure di una Stella con/o senza scia, visto che eravamo nel periodo natalizio), la desolazione del manto stradale di scuro bitume e pieno di buche.

“Ci sono solo due problemi da risolvere anche sulla Terra al tempo del Coronavirus, quando si va in giro la notte di Natale per tornare a casa senza incidenti, durante il cosiddetto (impropriamente) coprifuoco, visto che nessuno sparava in quel frangente:

La prima, è come arrivarci senza incappare in qualche pattuglia fuori orario, che possa fermarti e chiederti: dove credi andare?;  …
… “sono andato in Farmacia (la mia risposta, fu quella al mio interlocutore), per un medicinale necessario ad un mio parente che non sta bene”.

Fui creduto, tanto più che conoscevo uno degli agenti di pattuglia.

La seconda, è come tornare indietro a casa senza conseguenze, quando chiedi  …”ma quegli uomini che son venuti dal sud del mondo, fermi li di fronte a noi (di fronte a me e agli Agenti), all’angolo della stazione ferroviaria,  che ci guardano minacciosamente, privi di mascherina obbligatoria ed assembrati tra loro, con bottiglie di birra e di vino in mano, che fumano e schiamazzano allegramente, con intorno qualche “cliente locale” (forse, più di qualche cliente) consumatore del vero paradiso artificiale … ma quelli non dovrebbero stare li !

Perché di reati perseguibili d’ufficio, in quell’assembramento, ce ne sono tanti, oltretutto consumati con una certa allegria , eccome … (ed anche con una certa sfida verso le figure istituzionali, la cui presenza era evidenziata dai lampeggianti blu della loro auto di servizio) …

… e, poi, c’è il DPCM … e che caspita !

E mentre uno degli Agenti condivideva quanto asserivo alzando le sopraciglie e dondolando la testa in maniera ritmata, dall’alto verso il basso e viceversa, un signore affacciato alla finestra di uno stabile di li vicino, forse incoraggiato dalla temperatura mite (Ahhhhh … il cambiamento climatico !!! … pardon, dimenticavo di quest’altra emergenza), è intervento dicendomi :

… “non vedi che sono solo dei poveracci che fuggono dalla guerra e dalla fame, senza una casa, senza un giaciglio e senza nessuno che aspetti il loro ritorno, gente che per conoscere la illusoria felicità, deve costruirsela attraverso un paradiso artificiale e, al tempo stesso, lo offre generosamente anche ad altri occasionali individui, solo per racimolare qualche centesimo?”  …

Per la verità, quelli di quella sera, erano tutti palestrati, dotati di cellulari di ultima generazione, che io non ho mai posseduto (parlo dei cellulari, naturalmente) …

E, poi, io non stavo operando una “messa in mora”, ma esprimevo solo e soltanto una amara considerazione ad alta voce …

Tu hai una casa ? Si,  vero? …
(Ha continuato quell’impavido difensore d’ufficio ) … loro, invece, hanno per tetto un cielo di stelle … e, poi, fatti i “c….i” tuoi … .

Che strano l’uomo … io che ho perduto la mia Libertà donatami dai miei nonni e dai miei bisnonni anche con il loro sangue, sono, per così dire, “prigioniero” di un DPCM, mentre altri che compiono reati ma che sono tutelati idealmente da una specifica area politica, liberi di delinquere … malgrado il “Lookdown” …

La giurisprudenza definisce queste contrapposizioni, come “palese incongruità”.

Naturalmente, non ho nulla di personale con quei signori all’angolo della stazione , soprattutto la notte di Natale.

Proprio in quella notte di Natale 2020, dopo aver ascoltato quel balconaro, senza peraltro replicare come meritava, ho pensato tra me e me:
… “io, che sono stato da sempre un disegnatore, un pittore e un grafico pubblicitario, io che ho avuto a che fare per anni ed anni coi colori (la mia vita, è sempre stata piena di colori), cosa ci sto a fare qui, in una esistenza monocromo, in una notte di Natale da incubo, la cui involontaria scenografia, ricorda tanto i set cinematografici del famoso Regista dell’Horror, Alfred Hitchcock …

… forse, dovrei diventare un nuovo e moderno “Don Chisciotte”, per combattere contro il nemico invisibile, ovvero, per dare un senso a tutto ciò che, poi, un senso non ha?

… forse, contro quel nemico invisibile che, senza colpo ferire, ha chiuso 60 milioni di italiani in casa? (tranne quegli stranieri che cantavano a squarcia gola, ballando, bevevano e barattando il fumo all’angolo della Stazione Ferroviaria, privi di qualsiasi presidio sanitario, mascherina compresa ) …

… ma no, basta  così, coi mulini a vento …

… sapete che faccio? … alla prima occasione, prenoto un viaggio sulla Luna e vado via per sempre da questa Terra …

… e, poi, sarà più “salutare”  andare sulla luna, piuttosto che in cielo ad affollare la schiera delle anime che mi hanno preceduto

… visti i tanti pericoli materiali e spirituali che incombono sul nostro pianeta …

… lassù, sulla luna, invece, sarà molto meglio vivere senza “speranza” ma, in compenso, in compagnia di tanti altri amici lunatici e sognatori come me (perché di gente che mi seguirà in quel viaggio, ce ne sarà tanta) …

… senza rancore e … come dicono a Napoli … voglio salutare tutti prima di partire, con la filastrocca partenopea che recita così :
… chi ha avuto, ha avuto, ha avuto …
… chi ha rato, ha rato, ha rato…
… scurdámmoce ‘o ppassato, simmo ‘e Napule paisá …

Beh, “scordare” il passato, soprattutto quello recente, penso proprio di no.

Di quanto accaduto negli ultimi tre anni, ne sentiremo  parlare sicuramente per i prossimi decenni, probabilmente in tutte le sedi istituzionali. Alcuna esclusa.

Buona vita a tutti …

ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e Politica

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