Principale Arte, Cultura & Società Altamura inondata da migliaia di visitatori e turisti stranieri a Federicus

Altamura inondata da migliaia di visitatori e turisti stranieri a Federicus

Immagine di copertina: Gli imperiali: Federico II e Bianca Lancia (Valerio Mangini e Lucia Centonze)

Dopo i primi due giorni venerdì e sabato 28 -29 aprile 2023 che la città è stata graziata da un cielo soleggiato, domenica 30 aprile e lunedì 1° maggio il tempo è stato inclemente, con una pioggerellina costante che ha praticamente preso il sopravvento nella giornata di lunedì 1° maggio; maltempo già previsto su tutta la penisola. Il programma insomma all’ultimo giorno è stato stravolto dalla situazione metereologica. Tuttavia, un minicorteo è sfilato nella tarda mattinata nonostante la pioggia.

Tutto sommato la folla non ha resisto al desiderio di tuffarsi nel surreale, in quell’atmosfera ancestrale creata per l’occasione dal magico programma degli organizzatori della Aps Fortis Murgia che hanno dimostrato grande professionalità; una “task force” che ha dovuto aggiustare il programma in itinere man mano che il tempo incerto batteva il suo incalzante ritmo.

Un caloroso plauso va al Presidente dell’Associazione, dott. Fabrizio Quattromini, al gruppo dirigenziale Beppe Piccininni, Roberto Modeo, ing. Pietro Di Palo, al direttore artistico Alessandro Martello, alla  storica prof.ssa Caterina Colonna, alle responsabili della comunicazione  Mary Cristallo e  Floriana Maffei; e poi ancora Caterina Pellegrino, Maria Gramegna; ci scusiamo se non andiamo oltre, non possiamo citarli tutti.

Senza dimenticare i numerosi  volontari (si parla di centinaia) che sono stati il “frame”/l’ossatura portante di tutta l’organizzazione, i quali domenica a sera con la chiusura dello spettacolo finale, tutti emozionati  e con le lacrime agli occhi si sono stretti in un corale abbraccio per l’ottima riuscita della manifestazione.

Vito Barone, volontario accreditato presso l’Aps Fortis Murgia, ha realizzato un video-racconto di tutto l’evento, mentre altri fotografi ufficiali tra cui Gianmarco Barone (figlio), Nino Cammisa, Leonardo Santoro,  ed altri non accreditati hanno contribuito con i loro scatti fotografici ad aggiornare  le piattaforme sociali, almeno quelli a noi noti.

La folla oceanica assiste al volo dell’aquila (photo credit by Gianmarco Barone)

Dopo la prima parte della cronistoria pubblicata su queste pagine domenica scorsa, 29 aprile, https://www.corrierepl.it/2023/04/30/a-spasso-per-federicus-nella-altamura-medievale-tra-stand-e-locande/

ecco la seconda parte.

Il programma dell’edizione 2023, secondo quanto pubblicato dagli organizzatori, si è ispirato liberamente ai versi di Giorgio di Gallipoli, poeta italo bizantino e archivista della chiesa greca della sua città, acceso sostenitore della politica di Federico II.

Nel suo carme “Colloquio della città di Roma con l’imperatore Federico II” l’autore affida alla personificazione di Roma il compito di tessere le lodi dell’imperatore che qui viene descritto quasi come una vera e propria divinità a cui si inchinano persino la terra, il mare e il cielo.

Partendo da questo stralcio dell’opera di Giorgio da Gallipoli si è deciso di dedicare questa  edizione di Federicus ad un “viaggio tra terra, mare e cielo”, un viaggio nel quale questi tre elementi  saranno raccontati sia dal punto di vista poetico, filosofico e artistico che dal punto di vista della  vita quotidiana di un uomo medievale costantemente in relazione con questi elementi per motivi  lavorativi, per credenze religiose, per esigenze di viaggio, per superstizione tramandate  dal paganesimo e dai riti profani.

Figuranti in Piazza Duomo

Questi elementi oltre ad essere raccontati, non sarà sfuggito a qualche occhio più attento e critico ad interpretare le figurazioni come i “drappi blu stellati”, un chiaro richiamo al cielo.

A impersonare la figura dell’imperatore Federico II di Svevia è stato nominato il giovane Valerio Mangini , la cui investitura è avvenuta domenica 23 aprile nello splendido Teatro Mercadante; mentre ad impersonare Bianca Lancia è stata eletta la bellissima Lucia Centonze; entrambi volti altamurani.

Il corteo ha avuto il suo massimo picco di attenzione  sabato mattina, con la cerimonia di apertura di Porta Bari grazie ad una giornata primaverile  soleggiata; mentre nel pomeriggio di domenica, anche se con un cielo plumbeo fortunatamente senza pioggia, la folla oceanica si è sparsa ordinatamente nel borgo antico.

La città ha resistito bene all’onda d’urto dei visitatori dei paesi limitrofi e dei turisti stranieri che si sono ben distribuiti tra vicoletti, claustri e piazzette animati da postazioni allestite a tema; e naturalmente in Piazza Duomo davanti all’imponente cattedrale federiciana, simbolo identitario della Capitale della Murgia.

Un salto al conservatorio S. Croce è stato d’obbligo per averlo promesso alla prof.ssa Agnese Loré docente presso l’istituto Tecnico Economico Statale “F.M. Genco”. Il suo collega docente di lettere, appassionato  di storia medievale,  prof. Antonio Fiore con i suoi ragazzi ha allestito una postazione della storia dei mercanti, dei banchieri e dell’adozione delle lingue volgari nel commercio. Suoi punti di riferimento nelle ricerche i grandi medievalisti, tra cui Franco Gardini. Una foto di gruppo con i suoi studenti è stato doveroso.

Studenti dell’Istituto Tecnico Economico Statale”F.M. Genco” – Al centro i docenti Agnese Lorè e Antonio Fiore

L’antico forno di S. Caterina, chiuso l’anno scorso, è stato riaperto ed ha funzionato  per l’occasione in questi giorni grazie ad  un gruppo di  giovani imprenditori (Giuseppe Continisio, Giacomo e Michele Barattini),  i quali hanno restaurato l’antica struttura, risalente alla fine del 1300, portando in luce una piccola nicchia dove in passato era affrescata l’immagine della Santa. La riapertura definitiva è prevista verso fine maggio 2023.

Alcuni proprietari di palazzi antichi hanno aperto i loro portoni mostrando timidamente gli androni; vedi il palazzo  cinquecentesco Stasolla in via S. Caterina, anticamente della nobile e illustre famiglia Notarpetris-Bovio, dove è stata allestita un’antica copisteria medievale; dall’anno scorso il primo piano  è di proprietà dei coniugi Massimiliano Scalera e Annalisa Divincenzo.

Sarebbe opportuno che con le prossime edizioni tutti proprietari degli antichi palazzi aprissero i loro portoni, come pure le chiese private.

L’antico forno di S. Chiara

Molti altamurani hanno voluto assaporare l’atmosfera medievale vestendo i costumi d’epoca, magari presi in fitto presso  un negozio allestito per l’occasione.

Proseguendo l’itinerario  in via Crocifisso, alle spalle del Palazzo Martucci,  la strada è stata un brulicare di gente incuriosita  dagli allestimenti con postazioni di saraceni; sembravano scene da film, a dimostrare come i figuranti  sono entrati nei loro ruoli.

L’antico Palazzo Notarpetris-Bovio – Via S. Caterina (XVI secolo)
Figuranti (Vito Cirrottola; Tommaso Denora; Decio Di Franco)

 

Animazione davanti al Palazzo Castelli (1740)

Più in là un vuoto, un tratto di strada quasi deserto; svolto a sinistra e mi dirigo verso l’antico forno di S. Chiara. Qui la postazione conserva tutto l’anno il suo fascinoso allestimento medievale con botti capovolte a  fungere da tavolino e questa volta sono state esposte in bella mostra delle forme di pane da 5 kg per la curiosità dei tanti; un gruppo di turisti  si è assiepato davanti all’ingresso della piccola  struttura. Il profumo del pane appena sfornato e l’odore della focaccia calda inebriano l’aria circostante. Hanno ragione i turisti a frequentare quella piccola realtà gastronomica. Difficile sfuggire a quell’invito, non è un peccato di gola, ma una necessità.

Corteo in via S. Chiara, in testa gli Imperiali

Nel frattempo il rullio dei tamburi annuncia il passaggio del corteo che sta salendo da via S. Chiara per snodarsi in  via Vincenzo  Melodia; le dame nei loro sontuosi costumi e i militi degli ordini cavallereschi (templari, ospedalieri, del Santo Sepolcro) nelle loro tuniche e maglie di ferro forniti di scudo, elmo e spada passano davanti al pubblico emozionato che applaude. Il sentimento di appartenenza al territorio ti pervade tutto il corpo, come un fulmine che ti passa attraverso la spina dorsale.

L’imponente cattedrale federiciana, Piazza Duomo

Queste emozioni ti forgiano, ti plasmano l’anima fino a riconoscere di aver   ricevuto il battesimo di appartenenza alla comunità. Difficile poi ripudiare il luogo di nascita. Questo è il messaggio  della festa medievale Federicus.

Il palco degli spettacoli (photo credit by Gianmarco Barone)

 

Autore: Giovanni Mercadante

 

 

 

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