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Area Sud Basilicata Patrimonio Unesco, Maimone: “Chiesto al Presidente Vito Bardi di sostenerci”

Basilicata modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia
POTENZA  – “Ho ricevuto dal Presidente Franco Muscolino del Gal “La Cittadella del Sapere”, organizzazione costituita da un partenariato pubblico e privato, la quale aderisce al partenariato europeo Elard, in rappresentanza dell’Italia,
il sostegno nel richiedere al Presidente dell’Unesco Audrey Azoulay il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per
l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea” ha dichiarato in un’intervista il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, il quale ha aggiunto: “La richiesta formale, in fase di stesura, sarà formulata dal sottoscritto e dal Gal, rappresentato dal Presidente Franco Muscolino e dal Direttore Nicola Timpone. 
Come più volte ho sottolineato, ritengo che il suddetto territorio possegga  tutte le caratteristiche di carattere ambientale, paesaggistico, culturale e storico per essere destinatario del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
L’Area Sud della Basilicata, ricca d’acqua, come si può osservare, preserva la natura incontaminata, dando vita ad un’ economia Green.
Si tratta di un territorio che si distingue per la purezza delle acque del mare, dei suoi laghi e dei suoi fiumi ed, inoltre,  per le sue sempreverdi valli, colline, montagne ed alberi secolari, che le stagioni lasciano immutati nel loro primigenio splendore e nei loro  smaglianti colori.
Ritengo che vi siano i presupposti ineludibili per ottenere il titolo richiesto, che noi siamo convinti meriti per l’amore che ogni abitante e coloro che amministrano il territorio nutrono per la natura, adottando buone prassi ed azioni tese a preservare il suo valore ‘green’.
E’un territorio del Sud Italia che mostra un volto assolutamente nuovo, la cui ‘industria’ è rappresentata da persone le quali si adoperano per la tutela dell’ambiente, che è un valore antico tramandato di generazione in generazione, sicché si può affermare, senza timore di essere smentiti, che la storia di questo territorio si fonda su un valore primario, mai tradito nel corso dei secoli, rappresentato dalla cura e dall’affetto nei confronti della natura, delle verdi valli e montagne, dalle cui viscere sgorgano piccole fonti incontaminate che creano ruscelli allegri e borbottanti, i quali rimandano alle immagini di un regno incantato, avvolto dalla sua  fulgida e primigenia bellezza.
Ho chiesto al Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi di  sostenere la nostra istanza affinchè essa sia ancor più vigorosa, dimodochè  il valore che la Basilicata esprime venga posto in maggior risalto, considerata la premura con cui essa si prende cura del bene primario per i suoi abitanti, che si manifesta nel rispetto  dell’ambiente e, nel contempo, del creato.
La Basilicata rappresenta il modello antesignano di una nuova economia, che pone al centro l’amore per la natura nelle sue molteplici dimensioni.
Si tratta di un modello esemplare  per le altre regioni italiane.
La Basilicata – certezza senz’altro condivisa dal Presidente Vito Bardi – potrà essere non solo l’esempio eccellente, ma anche il motore trainante dell’economia del nostro intero Paese, proprio in quanto modello di
un’ economia virtuosa e sostenibile e, pertanto, premurosa verso la natura e, nel contempo, verso l’essere umano, che in essa vive traendone benefici salutari e vitali”.
Maimone ha poi sottolineato:
“E’ ben evidente come la Basilicata possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l’ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell’essere umano, nonchè la sua centralità nell’ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori. 
Parte dei fondi del Recovery Fund in Basilicata dovrebbero essere utilizzati per creare strade, infrastrutture, collegamenti, al fine di renderla  facilmente accessibile e poter incentivare quel turismo, certamente da valorizzare, che apprezza la natura ed i paesaggi incontaminati,  che appartengono alla Basilicata, la cui bellezza è sconosciuta agli amanti della natura, considerato, altresì, il deterioramento dell’ecosistema, che sembra non sfiorare questo angolo dell’universo, ancora non sfiorato dai danni dell’inquinamento  e dal rapporto selvaggio con la natura.
Bisogna investire per far vivere una nuova forma di turismo, oggi di natura vitale, tale in quanto meta che consente di godere della purezza delle acque, della natura, delle vallate, degli alberi sempre verdi, che sono “strumenti naturali” , “green”,  per rigenerare il corpo e lo spirito in un universo sempre più inquinato e, perciò, ammalato.
Occorre far scoprire agli italiani e ai turisti del mondo intero la Basilicata, che, per le sue doti naturali ed ambientali, si distingue da ogni altra Regione italiana”
Nella foto il giornalista Biagio Maimone e il Direttore Nicola Timpone 

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