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“EsperiMenti” con le poesie di Valentina Riposati

Emozione, ricordo, sguardo verso il proprio presente, ma senza dimenticare le origini e il cammino che si è percorso: sono questi i temi principali che animano e danno vita ai componimenti dell’autrice romana Valentina Riposati. Alcuni di essi sono ora raccolti in un volume dal titolo EsperiMenti che raccoglie le opere di diversi poeti contemporanei, della Collana Elisir. E per l’autrice è un passo in attesa della pubblicazione – prevista a breve – di un libro tutto dedicato a lei.

Si tratta – nel caso della Riposati – di testi molto brevi ma coinvolgenti, quasi delle pennellate sulla tela bianca del nostro pensiero: in pochi, semplici, tratti, l’autrice è in grado di approfondire una sensazione, di fermare quasi fosse un’istantanea, alcuni dei momenti salienti della sua (e della nostra, perché certi sentimenti sono comuni a tutti) esistenza.

Da “Dormo nuda” ad “Ali sporche”, due delle poesie inserite nella raccolta, l’autrice si mette al centro della narrazione, diventa protagonista con i propri sensi e ci fa entrare in punta di piedi nel suo mondo e nei meandri dei sentimenti forti che lo animano. Molto importante è il ruolo che assume il linguaggio: le parole utilizzate sono semplici, i versi brevi, dimenticatevi gli svolazzi di certa produzione aulica. Ma questo non è un difetto, anzi. E’ proprio nella facilità diretta delle espressioni utilizzate che questi componimenti trovano la loro forza espressiva maggiore e l’escamotage letterario si trasforma in un’arma per far immedesimare il lettore in quello che la Riposati  propone. Non c’è distanza fra chi scrive e chi legge, e le sensazioni che sono riportate sulla carta si avvicinano enormemente a quelle che proviamo nello scorrere le parole.

Altrettanto importante e degna di essere ricordata è la vena autobiografica che permea la maggior parte di questi versi. Ne è un esempio perfetto “Per me stessa”, quasi un autoritratto messo in parole che ci presenta l’autrice partendo dal giorno della sua nascita – il 27 novembre – e ce la descrive fin dalle prime ore di vita, in un continuum temporale ed esistenziale che la porta fino a oggi. La presenza di chi scrive si avverte in modo palpabile anche in “il mio labirinto”, che ci trascina – quasi portati per mano dai versi – alla ricerca della vera Valentina. E di noi stessi.

Non mancano incursioni in altri temi, come la nostalgia di “Campi di baci” e – forse ancora di più – di “Pelle”, mentre la volontà e la forza dei andare avanti, di proseguire il proprio cammino, ovunque sia destinato a condurci, animano “Il mare dietro”.

Le poesie comprese in questo volume e firmate da Valentina Riposati – proprio per tutto quello che abbiamo appena esposto – appartengono a tutti, nel senso migliore e maggiormente compiuto dell’espressione: mettendosi a nudo, l’autrice consente a tutti di specchiarsi nelle parole che ha vergato, mettendo che legge quasi davanti a uno specchio regalandoci profonde e intime emozioni.

Articolo a cura di Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista.

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