Principale Attualità & Cronaca Correlazione tra Musica e Satanismo: tesi e antitesi

Correlazione tra Musica e Satanismo: tesi e antitesi

Ritmi calcati, voce gutturale, canto difonico con scream o growl, riverbero, overdrive e distorsioni del sound prodotti da amplificatore e subwoofer ad alto wattaggio: questi i connotati del genere definito “Heavy Metal” .

Nato tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, il termine richiamante il rumore “ferraglioso” prodotto dalle bicilindriche Harley Davidson dei riders fu coniato dalla band canadese Stappenwolf; nel singolo “Born to be Wilde” del 1968 – poi divenuto la colonna sonora del road movie di Dennis Lee Hopper, “Easy Rider” – viene adoperata l’espressione “heavy metal thunder”:

“I like smoke and lightning, heavy metal thunder, racin’ with the wind”

Le tecnologie di amplificazione sempre più sofisticate e l’influenza del genere blues e rock, presto, diedero vita alla cultura musicale Heavy Metal che porta con sé una lunghissima tradizione progenitrice: dai riff della Feder Stratocaster di Jimi Hendrix ai mellotron dei King Crimson di Robert Fripp.

Tra i primi esecutori del “nuovo” genere, i critici della musica annoverano i Led Zeppelin ed i Black Sabbath; tuttavia è di fondamentale importanza specificare che in questo periodo non vi è una vera e propria scissione tra il genere definito “Hard Rock” e quello Heavy Metal: solo successivamente, con l’affermazione di sound più pesanti propri dei Van Halen, dei Mötley Crüe, dei Metallica o degli Iron Maiden si provvederà a creare una distinzione tra gli aggettivi “Heavy” e “Hard”.

La questione relativa alla “scissione dei generi” risulta essere tutt’oggi oggetto di dibattito tra i critici e gli storici della musica, poiché, non è raro che gruppi come i Led Zeppelin o Deep Purple vengano erroneamente etichettati come appartenenti al filone musicale “Heavy Metal”.

Comunemente, con l’utilizzo di questo termine, si designa un genere definito, progenitore di innumerevoli sottogeneri tra i quali si annoverano il Thrash, il Black, il Death,l’Epic, il Doom, il Progressive, il Viking, il Folk, l’Air Metal e molti altri, ciascuno dei quali è caratterizzato da influenze differenti che spaziano dal genre punk alla musica classica o sinfonica.

Come il sound, anche i temi trattati nei testi delle canzoni hanno origini differenti: le questioni affrontate spaziano dall’amore, alla politica e/o religione; quest’ultima è stata al centro di dibattiti sin dal 1971 quando i Led Zeppelin, nel loro album “Led Zeppelin IV” incisero “Stairway to Heaven”.

Il singolo, che occupava il 31° posto nelle classifiche delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone, diede vita a polemiche riguardanti l’inserimento di messaggi subliminali: secondo le credenze, se riascoltata al contrario, la traccia del Led Zeppeli IV si rivelerebbe come un vero e proprio inno a Satana; tuttavia, quest’accusa rivolta alla band prestò si rivelò scientificamente infondata e decadde.

Diversamente, nel panorama musicale nord europeo, per molti gruppi di matrice Black Metal degli anni Novanta, la veridicità dell’accusa non fu messa in discussione.

Sotto l’influenza dei gruppi pionieri del genere Black metal i Venom, Mercyful Fate e Bathory vennero accusati di dare in pasto ai loro fan ideologie sataniste che incitavano alla violenza.

Fu proprio il singolo “Mayhem with Mercy” che nel 1984 ispirò il nome di una delle band Black Metal di Oslo che suscitò non poche polemiche e che a lungo fu al centro della cronaca nera norvegese: i Mayhem, i quali diedero vita al Black Metal Inner Circle, altrimenti conosciuto come “Black Metal Mafia” o “Organizzazione Criminale di Oslo”.

Al civico 56 di via Schweigaards gate di Oslo – dove attualmente si trova lo store Neseblod Records, agli inizi degli anni ’90 sorgeva “Helvete”, un negozio di dischi gestito dal leader dei Mayhem, Euronymous, che, per meglio sfruttare i metraggi dei locali commerciali decise di mettere a disposizione un’area degli stessi al fine di organizzare dei veri e propri raduni a cui partecipavano ragazzi poco più che adolescenti, con la passione per la stessa musica, i quali presto divennero membri dell’ Inner Circle.

In quegli anni di violenza, timore e ribellione ai valori sociali, si susseguirono innumerevoli episodi che interessarono la cronaca nera: nel 1992 si contarono oltre 15.000 tombe profanate, le cui reliquie divennero arredi-trofeo di Helvete, e 52 incendi dolosi ai danni delle Stavkirke – edifici destinati al culto, caratterizzate da decorazioni richiamanti temi tipicamente pagani: il 6 giugno 1992, Varg Vikernest – leader della band Black Metal, Burzum e assassino di Ostein “Euronymous” Aarset ed inventore del gioco di ruolo “Mytic Fantasy Role-playing Game” – diede alle fiamme la Fantoft Stavkirke, edificata nel 1150 e situata a Fortun, un villaggio non distante da Bergen.

I casi riguardanti i cosiddetti “signori del chaos” possiamo collocarli sotto il filone del satanismo acido il quale risulta tipico dei movimenti legati alla subcultura giovanile, all’utilizzo di sostanze stupefacenti e caratterizzato da comportamenti definiti “devianti”.

In maniera differente si pose, invece, il caso che ebbe come protagonista la cittadina di West Memphis, in Arkansas: alle ore 20.00 del 5 maggio 1993 John Byers denunciò la scomparsa del suo figliastro di otto anni, Christopher, il quale – assieme ad altri due coetanei, Stevie Branch e Michael Moore – fece perdere le sue tracce.

Non trascorse molto tempo che i corpi senza vita dei tre bambini furono ritrovati in un torrente situato in Robin Hood Parker, area rinominata “tana del diavolo”.

Dal referto del medico legale, sui corpi dei bambini non risultava esserci alcun segno di lesioni inflitte da arma bianca ma, le braccia e le gambe dei bambini risultavano esser state legate con lacci di scarpe; una prima analisi parlò di castrazione eseguita su due dei tre corpi ma dopo una serie di accertamenti fu appurato che i segni rinvenuti in prossimità degli organi genitali corrispondevano a morsi di tartarughe, presenti nel torrente, avvenuti postumi.

La caccia al colpevole fu immediata e, non riuscendo ad investigare a causa della mancanza di inizi, si pensò immediatamente di accusare del crimine di omicidio tre adolescenti del luogo additati come “adoratori del diavolo”.

Musica Heavy Metal, personalità introverse, anelli decorati con teschi, abbigliamento dark, capelli lunghi ed interesse per i film horror e per le opere di Aleister Crowley fecero di Damien Echols, Jessie Misskelley Jr. e Jason Baldwin i colpevoli.

Durante le fasi processuali innumerevoli furono le prove controverse e “forzate” mosse dall’accusa nei confronti dei tre ragazzi: le testimonianze “fragili” e le prove contraddittorie e non sufficienti a far luce sulla morte dei tre bambini non impedirono al giudice di dichiarare colpevoli i tre imputati stabilendo come sanzione la pena di morte per Damian Echols.

Il caso fu, tuttavia, riaperto nel 2007 quando gli avvocati di Echols depositarono un memoriale per evidenziare che, sulla base degli esami del DNA, il materiale genetico recuperato sulla scena del crimine non era attribuibile ai tre imputati; al deposito di questo materiale seguì la richiesta di habeas corpus delineante le nuove prove che portavano alla luce una diversa verità dei fatti: secondo i difensori di Echoels, le tracce rinvenute sarebbero appartenute a Terry Hobbs, patrigno di una delle tre piccole vittime, sin dall’inizio correlato al caso.

Il contribuito di Johnny Depp, Eddie Vedder e altre star hollywoodiane – da sempre certe dell’innocenza dei tre – è stato decisivo per la riapertura del caso.

“Oltre ogni ragionevole dubbio”, così com’è sott’intitolato il film The Devil’s Knot, diretto da Atom Egoyan ispirato alla vicenda processuale dei tre ragazzi di West Memphis attualmente liberi ma ritenuti, agli occhi della legge, ancora colpevoli probabilmente al fine di evitare ai protagonisti di intentare una causa contro lo Stato.

Quello appena descritto è una fattispecie che va a sfatare il mito ed i luoghi comuni della correlazione esistente tra musica e satanismo; tuttavia, si pone quasi come “antitesi” di questa affermazione, il risultato della percezione e rielaborazione dei contenuti di alcune canzoni del genere heavy metal o hard rock ad opera di una mente “fragile”.

Un Satana che funge da capro espiatorio è stato il protagonista della triste vicenda  avvenuta a Sannicola, nel leccese, il 17 ottobre 2001 che ha visto coinvolti due quattordicenni che tentarono di uccidere a coltellate una loro coetanea durante un rituale in onore del dio degli inferi.

I due, dicevano di dover eseguire delle indicazioni dal “reverendo” Manson, idolo musicale dei due ragazzini: la ragazzina, viva per miracolo, stava per essere accoltellata da uno dei suoi “compagni” ma, era riuscita ad impedire che la lama del coltello impugnato da uno dei due la ferisse, grazie alla prontezza nell’abbassare il mento impedendo così che avvenisse il peggio.

I giovani, vedendola svenuta in una pozza di sangue con diverse lesioni, hanno abbandonato la scena del delitto rientrando a casa con gli abiti che portavano i residue del crimine commesso.

il questore P.N. che si occupò del caso non escluse che i due ragazzini tentassero di entrare in un gruppo virtuale e che il macabro avvenimento potesse aver a che fare con un rituale di iniziazione; questo, il più grave fatto commesso dai due ragazzini che già erano stati ammoniti per aver profanato alcuni monumenti funerari.

A seguito di quanto accaduto, il gip della Sezione Minorile del Ministero di Grazia e Giustizia di Lecce , P.S. ha ordinato un piano di recupero della durata pari a due anni e due mesi per i minorenni, con l’obbligo di recarsi a scuola e svolgere attività sportive e di volontariato utile ad una piena riabilitazione dei minori mirata al processo di risocializzazione.

Queste testimonianze, frutto di uno studio comparatistico, hanno messo a confronto tre fattispecie concrete che hanno dimostrato in tesi ed antitesi la correlazione tra la musica ed il satanismo, allontanandosi da ogni luogo comune ed analizzando con tocco scientifico la questione.

Prosecutor: No Credible New Evidence In Deaths Of 3 West Memphis Boys

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