Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Prodigio o talento?

Prodigio o talento?

di Vincenzo Angiulo

La musica classica non è semplice musica…

Se ben scelta, interpretata e inserita nel giusto contesto, è capace di trasformare un’emozione in un vivido, indelebile ricordo. È capace di risvegliare sentimenti e far vivere esperienze uniche, trasmesse dalle note, dagli strumenti, dalla melodia che si incastra con gli occhi che si fissano, le mani che si stringono, le parole che tacciono, nel caso di un walzer. La musica classica, con i suoi ton, rende agli scrittori la malinconia o la gioia, rendendo, di seguito, ai lettori le emozioni e l’idea del pensiero che forse quest’ultimo, cerca di rendere con un fogghio di parole, spesso insufficienti, per far capire.

Le parole non bastono per esprimere quello che la musica vuol comunicare, quello che la musica trasmette! Solo l’immaginazione è capace di mostrarci ciò che vede e le immagini varieranno, da persona a persona, dallo stato d’animo e dall’emozione solinga che silenziosa, subentrerà, prima che l’ultima nota svanisca nell’eco. Mozart ha composto la sua prima melodia a sei anni, il suo primo concerto a dodici.

Frutto del talento o prodigio?

Proprio come il rivale classicista italiano di Mozart, il maestro Antonio Salieri, in Italia, nascosto in un piccolo paese provinciale della Puglia, sboccia ancora il fiore dell’amore per una passione.

Coltivata si da bambina, l’amore per il candido avorio dei tasti del pianoforte, le scorre nelle vene, non può farne a meno. Oggi, in procinto di compiere sedici anni, con la perseveranza, l’ambizione e la tenacia di raggiungere i suoi scopi, di trasformare in realtà i suoi sogni, la giovanissima Antonella Spinelli, residente a Cassano delle Murge, ha conseguito con successo, il primo posto al concorso pianistico “Mediterraneo” svoltosi presso il castello di Sannicandro di Bari. La giovane ragazza, ha incantato i suoi giudici, che le hanno assegnato 98 punti su 100. Ma questa non è l’unica vittoria che Antonella ha conseguito nel tempo, è vincitrice del secondo premio del 21° concorso nazionale di musica Igor Stravinsky e vincitrice del terzo posto all’International piano conception, premio giovani pianisti Giovanni Colafemmina.

Talento o prodigio, dunque?

Antonella ha sfiorato, per la prima volta, la tastiera di un piano forte all’età di dodici anni, innamorandosene perdutamente. Il richiamo spassionato che quella che stava in cui si stava incamminando era la sua strada, nel corso degli anni, ha preso sempre maggior forza in lei. Al secondo anno di scienze applicate, presso l’istituto scientifico situato a Cassano delle Murge, la giovane alterna, con amore e passione, lo studio della facoltà superiore, ovvero scienze applicate, a quella del conservatorio e spesso, è costretta a dedicare molto più tempo a quello che è il suo dovere che a quelli che sono i normali passa tempi di una comune ragazza.

“L’invito alla danza di Weber è per me l’opera per eccellenza. È senza dubbio la mia preferita”

Svela Antonella, raccontando con il sorriso sulle labbra, cosa la musica è capace di procurare, rivelare e rendere agli occhi.

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