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Nicola Gratteri: un uomo di stato ma senza Stato

In occasione della giornata sulla legalità, nella rubrica “Cancro di Stato”, col professore Vincenzo Musacchio, si è parlato della legge che ha portato la scarcerazione di Brusca, normativa che ha diviso l’opinione pubblica.

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A proposito di normativa, molti magistrati, come Nicola Gratteri, hanno manifestato con fermezza la loro contrarietà alla riforma Cartabia:

“La riforma Cartabia? Un disastro sul piano del contrasto ai reati.

Se fossero in vita  Falcone e Borsellino  immagino che salterebbero dalla sedia leggendo il termine ‘improcedibilità‘ in questa riforma, perché vuol dire che il 50% dei processi in appello, dove c’è stata già una condanna in primo grado, non si possono celebrare.”

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A proposito di attacchi, l’attacco di Gratteri sempre alla riforma Cartabia è stato considerato “eversivo” dal Riformista che, infatti, si chiede se il Csm “interverrà per condannare le dichiarazioni oggettivamente eversive del Procuratore e per controllare se le sue esternazioni sono compatibili con il ruolo che ricopre”.

Ponendosi altresì un’altra domanda:

“Se invece il Csm non ha la forza o l’autonomia per bloccare il magistrato, si pone un altro problema: non sarà giunta l’ora di uniformarci agli altri paesi occidentali e mettere l’ufficio del Pm sotto il controllo del ministero?”

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Attacchi che fanno riflettere, e non poco, sulla situazione in cui versa la magistratura.

E sempre riguardo a Gratteri:

a Siderno il Csm ha votato la nomina del nuovo Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, un ruolo che, “stranamente”, non è spettato al magistrato.

 «Forse il suo “minor merito” è la sua totale indipendenza dalla politica e dai poteri forti»

Queste le parole del “Goel-Gruppo Cooperativo, che considera la vicenda «Vergognosa e incomprensibile la mancata nomina di Gratteri come nuovo Pna»

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwig4pHniOf4AhVxh_0HHSVeCcYQFnoECAQQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.corrieredellacalabria.it%2F2022%2F05%2F05%2Fvergognosa-e-incomprensibile-la-mancata-nomina-di-gratteri-come-nuovo-pna%2F&usg=AOvVaw1lA_fUxnEdSSeinKFWwSGk

Notizia amara alla quale se ne è aggiunta ben altra e di maggior gravità ossia quella concernente l’intenzione della ‘ndrangheta di voler uccidere Gratteri.

Professor Musacchio, secondo lei, questa ennesima minaccia a chi è ormai simbolo della lotta alla mafia e per di più preceduta dalla mancata nomina a Pna, non è forse l’ennesima conferma no del fallimento dello Stato ma della sua totale assenza?

Quali sono le responsabilità delle istituzioni?

In che modo, secondo lei, si può risanare questo dramma made in Italy, sempre che ci sia ancora la possibilità di salvare il salvabile?

“Se fossi stato membro del Csm, avrei votato per Gratteri poiché l’ho conosciuto e so che è un profondo conoscitore del fenomeno mafioso e in particolare della ndrangheta. Non mi posso esprimere su Melillo poiché non lo conosco. Vorrei aggiungere che le polemiche successive alla mancata nomina le ritengo inutili e dannose. Il Csm ha deciso così e occorre rispettate tale scelta che si ritenga o no condivisibile. Se ci sono state violazioni di legge esistono gli organi giudiziari da adire. Assodati tali aspetti, credo sia bene che il primo continui a lavorare bene in Calabria e il secondo svolga bene la sua importantissima funzione di coordinamento, entrambi nella stessa direzione: lottare nella maniera più efficace possibile la criminalità organizzata. In merito al rischio di attentato, mi sembra che la storia si ripeta e mi ricorda molto quella di Paolo Borsellino. Speriamo ovviamente con un epilogo diverso. “Il tritolo è arrivato per me, lunedì scorso…”. Sono le parole di Paolo Borsellino che sapeva perfettamente che ormai era soltanto una questione di giorni. Arrivò una segnalazione precisa: Cosa Nostra intendeva chiudere, subito, il “conto” in sospeso. Adesso occorre agire con ogni mezzo affinché questi avvertimenti siano raccolti dagli organi di sicurezza per impedire il ripetersi di quel copione che potrebbe essere drammaticamente simile a quello della strage di via D’Amelio. Credo che così come Paolo Borsellino sapesse d’essere in gravissimo pericolo, lo stesso Gratteri sappia di vivere in una situazione di rischio concreto. Non lasciamo solo e isolato Gratteri, facciamo in modo che la storia non si ripeta!”

“Non lasciamo solo e isolato Gratteri, facciamo in modo che la storia non si ripeta!”

Un appello che dovrebbe essere la regola, in primis per chi è alla guida della Nazione e di conseguenza dei suoi connazionali.

Rita Lazzaro

 

 

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