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Bambini strappati: intervista all’avvocato Francesco Miraglia

In queste settimane nella rubrica “L’Innocenza Violata” si è parlato del dramma dei bambini scomparsi.
A tal proposito, da ricordare altresì un’altra piaga umana, sociale e giuridica, che affligge il mondo dei piccoli e le relative famiglie, quella dei bambini strappati.
Dai dati ufficiali c’è chi parla di 500mila casi.
Ma Bibbiano, caso scoppiato esattamente tre anni fa, è solo la punta dell’iceberg di un cancro che va avanti dagli anni 70 con lo scandalo del Forteto e che continua a espandersi a macchia d’olio in tutta Italia.
Di tutto questo parleremo con l’ avvocato Francesco Miraglia del foro di Madrid che, da oltre dieci anni, denuncia casi eclatanti di adozioni mascherate, affidamenti “facili”, servizi sociali
incompetenti, case famiglia degli orrori.
Avvocato, perché nulla è cambiato, anzi è degenerato? Perché fino a questo momento non è stato adottato alcun provvedimento diretto a porre fine al business fatto con e sulla pelle dei bambini? Quali sono le responsabilità dello Stato: negligenza o qualcos’altro?
”Effettivamente non è cambiato nulla perché, sia a Forteto sia a Bibbiano e tutti gli altri Bibbiano in Italia si basano su 2 presupposti: tanti soldi e tanta politica. Intanto, tengo a precisare che i provvedimenti devono essere emessi dal Tribunale, i conflitti di interesse tra i giudici onorari e le gestioni delle varie case famiglia ormai sono una cosa consolidata senza tralasciare la superficialità di alcuni magistrati minorili che si limitano a fare un vero e proprio copia e incolla con le relazioni dei servizi sociali. Di fatto, il provvedimento del giudice diventa una brutta copia della relazione dell’assistente sociale. La responsabilità dello stato è negligenza e qualcos’altro. Negligenza sicuramente ma anche potere, interessi politici e interessi economici. Soprattutto per le istituzioni vale sempre quel principio: chi controlla i controllori?”
Casi di cui si parla sempre troppo poco sia a livello politico salvo qualche eccezione ma soprattutto a livello mediatico e, anche in questo caso, la domanda sorge spontanea: è un silenzio volutamente voluto e perché?
Sicuramente è un silenzio voluto, purtroppo quando si deve rispondere a queste domande si corre il rischio di essere banali. Mi spiego meglio.
Purtroppo in Italia qualsiasi cosa diventa una battaglia tra buoni e cattivi, tra bianchi e rossi, tra guelfi e ghibellini. Si fanno delle commissioni di inchiesta che non hanno l’intento effettivo di individuare le responsabilità ma, come diceva Sciascia, le commissioni di inchiesta vengono fatte per insabbiare tutto. Questa è una delle principali difficoltà nel capire perché è malato il nostro sistema minorile e il sistema degli affidamenti”
Per quanto concerne le proposte di legge per porre fine a simili orrori, cosa si dovrebbe redigere o modificare o abrogare o semplicemente applicare?
 “Io lo ripeto da anni. Le nostre leggi sono tra quelle più evolute a livello europeo. Il nostro problema non è riformare, ma fare in modo che le norma vengano applicate e soprattutto mandare a casa chi deve sorvegliare affinché determinati abusi non accadano. Mi viene in mente il caso Bibbiano, dove una delle accuse allo psicologo Foti era di aver manomesso un disegno affinché lo stesso rappresentasse un abuso sessuale. Ecco, il problema non era la manomissione del disegno, il problema è come è stato possibile che dei Giudici abbiano disposto l’allontanamento di quel bambino solo ed esclusivamente sulla base di un disegno”.
Rita Lazzaro.

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