Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola L’emigrazione

L’emigrazione

L’emigrazione

di Erika Spada (5^A classico Liceo Moscati di Grottaglie)

Quello che si fa con i migranti è criminale”. Il migrante “va sempre accolto, accompagnato, promosso e integrato” ma noi “con i media guardiamo tutto, è una tragedia, poi non guardiamo più”.

                                                     Papa Francesco

L’emigrazione è il fenomeno sociale che porta un singolo individuo o un gruppo di persone a spostarsi dal proprio luogo originario verso un altro luogo di destinazione.

Esistono  quelle definite “migrazioni  forzate”, cioè lo spostamento involontario di individui a causa di conflitti, persecuzioni, disastri ambientali, chimici o nucleari, carestie, e anche in seguito a progetti di sviluppo e cambiamento territoriale imposti dall’esterno e migrazioni con qualche margine di libertà, interne alla dialettica e alle contraddizioni necessarie al vivere, al sopravvivere e al riprodursi, dovute a scelte libere dell’individuo.

In ogni caso, ogni migrazione oscilla fra libertà e costrizione, scelte e vincoli, poteri e doveri, opportunità e necessità.

Tale fenomeno, nel corso dei secoli, ha interessato diversi popoli, anche il nostro, dagli italiani agli ebrei, dagli irlandesi ai tedeschi.

Il paese con il maggior numero di emigrati italiani è l’Argentina (con 869 mila).Seguono Germania (785 mila emigrati italiani), Svizzera (634), Brasile (478), Francia (434), Regno Unito (360), Stati Uniti (283) e Belgio (274 mila).

A queste 122 mila persone di cittadinanza italiana emigrate dobbiamo aggiungere anche circa 57 mila persone di cittadinanza straniera che risiedevano in Italia e che si sono trasferite in un altro paese, per un totale quindi di circa 180 mila cancellazioni anagrafiche.

I popoli quindi da sempre si sono spostati da una parte all’altra del mondo, in cerca di migliori condizioni di vita.

Guerra e povertà sono le prime cause. Certo, oggi vedere immigrati ai bordi delle strade, accampati alla stazione o nei giardini pubblici, genera, oltre che degrado, una certa ansia, perché sappiamo quanto la disperazione sia pericolosa, ma al tempo stesso ci chiede aiuto e, per darlo, dobbiamo pensare a delle soluzioni e ricordare che un criminale può essere anche italiano e che tra gli immigrati ci sono persone oneste.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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