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Chiede la grazia per il marito gioielliere in carcere per aver ucciso due rapinatori

La donna ha lanciato una petizione per sollecitare la grazia per Guido Gianni, che sta scontando una pena a 13 anni di reclusione per l’uccisone di due dei tre rapinatori che fecero irruzione nel suo negozio a Nicolosi, nel catanese, il 18 febbraio del 2008.

di Giuseppe Marinaro

© Carabinieri – Una pattuglia dei carabinieri

AGI – “Mi chiamo Maria Angela Distefano, moglie di Guido Gianni. Il 18 febbraio 2008 tre rapinatori, a mano armata e con il passamontagna, assaltano la gioielleria di famiglia a Nicolosi, un paesino alle pendici dell’Etna, percuotendomi, strappandomi i capelli, poggiandomi una pistola sul cuore, minacciando di ucciderci tutti e devastando il negozio”.

Inizia così la petizione lanciata da Maria Angela Distefano, per sollecitare la grazia per il marito Guido Gianni che sparò e uccise due dei tre rapinatori che fecero irruzione nel suo negozio e che sta scontando 13 anni in carcere.

L’inchiesta accertò che l’uomo sparò alle spalle dei criminali. La sottoscrizione lanciata su Change.org, e indirizzata al presidente della Repubblica e alla ministra della Giustizia, ha raggiunto quasi 10 mila firme.

“Altri rapinatori, appartenenti alla criminalità organizzata – ricorda Maria Angela Distefano – rimasero appena fuori. Guido ha difeso me, la sua vita, quella di un cliente e la nostra attività commerciale. Ed è per questo che ritengo che non possa pagare per la malvagità dei suoi assalitori.

Guido è un marito e padre modello, dedito alla famiglia e ligio al dovere. Non merita di stare in carcere, quel luogo non gli appartiene. Mio marito è un artista a cui piace creare, non distruggere.

La difesa è sempre legittima. Chiedo che il presidente della Repubblica gli conceda la grazia per consentirgli di tornare subito alla sua famiglia”.

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