Principale Attualità & Cronaca Bari – Il degrado dell’ospedale pediatrico, il fallimento di Emiliano

Bari – Il degrado dell’ospedale pediatrico, il fallimento di Emiliano

Riceviamo e pubblichiamo
di Mario Conca
Un ospedale che doveva essere il fiore all’occhiello, visto che avrebbe dovuto prendersi cura dei nostri figli e invece è solo una dependance dei baroni del Policlinico e l’ennesimo fallimento dell’incapace Emiliano e sodali.
Per il solito fumo negli occhi gli avevano dato addirittura un nome inglese per farlo sembrare importante, Mediterranean Children Hospital, e invece neanche sono riusciti a dargli l’autonomia necessaria con una direzione strategica a se stante come andavano raccontando da anni.
La chirurgia è allo sbando dopo che Paradies è andato via, la cardiochirurgia con Scalzo non fa più interventi per l’alta mortalità dovuta alla promiscuità della terapia intensiva diretta dal primario Milella che è assolutamente inadatto al ruolo e dovrebbe essere rimosso.
Peccato che la protegga il direttore Generale Migliore che è stato nominato nel 2018, e riconfermato, da Emiliano. Clientelismo politico e rimpalli di responsabilità che si traducono in costi sociali per le famiglie. La Neuropsichiatria Infantile che rimane al Policlinico perché la Margari non si vuole spostare. La Unita di terapia intesiva neonatale rimane con Laforgia al Policlinico, si spostano gravide e neonati. Sul pronto soccorso stenderei un velo pietoso, complice l’inesistenza di un filtro territoriale h24 ed un responsabile a meno di mezzo servizio perché anche primario della pediatria, altro che scap da 1000 euro al giorno nei weekend.
Lo screening neonatale, che per anni sollecitai fino alla nausea su indicazione del quiescente professor Carnevale, ora è nuovamente in difficoltà perché impossibilitato ad ampliare lo screening alle malattie da accumulo, visto che Moschetta non perfeziona la gara per l’acquisto di materiale e attrezzature che servono alla Simonetti per fare diagnosi precoci e salvare bambini.
Ci sono alcuni reparti che funzionano, ma è davvero assurdo che una regione di 4 milioni non possa avere una struttura d’eccellenza e continuiamo a portare, con la mobilità passiva, decine di milioni di euro ogni anno al Bambino Gesù, al Gaslini e al Meyer.

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