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Le Identità Sonore di Aurelio Andriani

Vernissage a eCampus giovedì 2 dicembre alle 16,30

Strumenti musicali alla ricerca di ciò che sta oltre i suoni. La mostra potrà essere visitata sino al 31 dicembre

Giovedì 2 dicembre alle 16,30 nella sede dell’Università eCapus ( piazza Giulio Cesare, 13 Bari) sarà inaugurata la mostra dello scultore Aurelio Andriani dal titolo “Identità Sonore”.

Anche lo strumento musicale in sé, al di là della musica che produce, può avere una anima ed è proprio questo che Aurelio Andriani infonde alle sue sculture, vere Identità Sonore, quando l’anima si può toccare.

A presentare la mostra, alla presenza dell’autore, saranno Massimo Diodati, presidente di “Noi che l’Arte”, Lorena Albani, direttore di eCampus – Bari e Antonella Daloiso, giornalista.

Ad arricchire il vernissage, la Wanderlust Ensamble, composta da tre giovani musiciste che, alla musica visiva e immaginata dello scultore contrapporranno brani musicali per violino, mandolino e flauto traverso.

Aurelio Andriani con il legno, declinato in varie essenze, plasma le sue opere uniche. L’arpa – Madre– le cui corde in equilibrio su corpi sinuosi di donne rappresentano la vita; i tasti di un pianoforte – Nostalgia – consunti a rappresentare l’umanità imperfetta ma tenace, ospitati in una valigia per non dimenticare le migrazioni; il violino – Vita – con le corde arricciate in un disordine logico quanto geniale a ricordare che anche la vita è fatta di corde che a volte possono rompersi, ma si deve continuare ad andare avanti anche quando si pensa di non farcela. La cornamusa – Ritorno – per l’artista è il simbolo della transumanza, perché chi parte, poi deve tornare e mettere il cuore al sicuro; le cuffie sono Le Anime allo Specchio, perché guardarsi dentro significa ascoltare quello che accade dentro di se a contatto con verità profonde. Il flauto –Origine– unisce cielo e terra, unione tra spirito e materia. La sua tromba è Il Soffio Vitale, un mondo sottile intermedio che governa l’intera esistenza. Infine, Omaggio a Isadora Duncan, la ballerina  emblema di innovazione e libertà, un po’ come l’artista, fuori dagli schemi, libero come l’aria.

L’vento, organizzato dalla Associazione Culturale “Noi che l’Arte”, rivolta alla promozione di giovani artisti,  curata da Massimo Diodati e da Elena Beloborodova, è dotata di autoguida, scaricando l’App, e potrà essere seguita in presenza in Italia e da remoto in Russia.

La mostra potrà essere visitata sino al 31 dicembre dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì e il sabato non oltre le 12.

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