Principale Attualità & Cronaca Intervista. Le Officine Calabrese rinasceranno grazie al Gruppo industriale Bruno

Intervista. Le Officine Calabrese rinasceranno grazie al Gruppo industriale Bruno

Giovanni Mercadante

foto di Giuseppe Bruno

Dopo oltre due decenni di stillicidio tra curatele fallimentari e abbandono, la storica azienda Officine Calabrese,  situata nella zona industriale di Bari-Modugno, ritornerà in vita grazie alla OMC Axles & Trailers Srl, www.omctrailers.it. Una bella notizia che ha fatto gioire non solo  gli ex dipendenti Calabrese, ma tutta la città di Bari e dintorni unitamente ai tanti imprenditori presenti nell’area industriale che fanno da corona all’ex stabilimento “Calabrese Veicoli Industriali”.

La notizia si è diffusa sui social network, su cui  gli ex dipendenti Calabrese hanno una propria piattaforma chat; c’è stata una pioggia di congratulazioni  all’indirizzo dell’imprenditore Giuseppe Bruno, a cui facciamo giungere attraverso queste colonne i calorosi auguri estesi a tutta la sua famiglia.

Tutti gli ex dipendenti Calabrese hanno sempre sperato in un miracolo; non poteva finire nel totale oblio una Società che è stata orgoglio e  punto di riferimento per il capoluogo pugliese con tutte le sue aziende satelliti e con un cartello di produzione che spaziava nel settore automotive (assali, rimorchi, ribaltabili, spazzatrici, veicoli raccolta rifiuti, veicoli antincendio, spurgo pozzi neri, innaffiatrici).

              Veduta aerea delle Officine Calabrese (foto d’archivio Giovanni Mercadante)

Era considerata il Numero 1 sia in Italia che all’estero, e quindi era temuta per le sue potenzialità  produttive e organizzative.  Il destino purtroppo aveva deciso con un imprevedibile accadimento storico geo-politico (attacco missilistico alla Libia e conseguente embargo negli anni Ottanta) per la parabola discendente del grande Capitano d’industria Cav. Giuseppe Calabrese. Quel lumicino,  tenuto acceso in questi lunghi anni da alcuni  temerari costituitisi in “Cooperativa Calabrese Veicoli Industriali” recentemente andati tutti in pensione,  ha generato  il miracolo.

Giuseppe Bruno, per gli amici Pino, già presidente di Confindustria Avellino, figura carismatica, dotato di dialettica, e come definito da molti suoi estimatori, guarda negli occhi gli interlocutori con quel suo sorriso rasserenante. Approccio condiviso dallo scrivente.

     Linea di allestimento nelle Officine Calabrese (foto d’archivio G. Mercadante)

A questa intervista ha raccontato brevemente  del suo passato  imprenditoriale insieme ai suoi fratelli, il cui Gruppo nasce in provincia di Avellino circa 45 anni fa, curando dapprima  la vendita di ricambi, poi di attrezzature, macchine agricole, trattori e mietitrebbie fino a sviluppare nel tempo la diversificazione delle proprie attività nel settore  dei gruppi elettrogeni diventandone leader; caratterizzandosi inoltre  nell’automotive, con l’acquisizione nel 2013 del ramo d’azienda della OMC di Corato, operante nel settore dei trailer, assali e rimorchi.

La OMC  Axles & Trailers Srl, è una splendida realtà con un notevole potenziale, che dispone di eccellenti risorse umane. La punta di diamante della OMC è il manager dott. Damiano Basile, socio, che gode della stima e dell’amicizia di Pino Bruno.

Lo sviluppo del Gruppo Bruno ha beneficiato di un notevole impegno da parte di tutti ed in particolare del fratello Renato, socio, manager e leader dalle straordinarie qualità, impegnato con coraggio e costanza; uomo schivo e lontano dai riflettori che coniuga competenze, conoscenze e lungimiranza, oltre la media.

Ad  Altamura, sabato scorso  30 ottobre  è stata inaugurata una nuova filiale per la vendita di macchine e attrezzature agricole, riconducibile al Gruppo operante nel settore storico della famiglia, gestito dal fratello Ciriaco.

                Uno dei reparti di produzione disattivati (foto d’archivio G. Mercadante)

           Compattatore raccolta rifiuti  (foto archivio G. Mercadante)

            A lato il collaudatore Antonio Danese, figura nota negli ambienti aziendali

Sono presenti a Bari da diversi anni con le proprie potenzialità, ma Pino Bruno, dichiara: “Siamo presenti  in Italia con molti stabilimenti, oltre che in Germania, Gran Bretagna, Cina e Stati Uniti; siamo diventati uomini ed abituati ai sacrifici sin dalla giovane età.  L’impegno di questa scelta è di sviluppare sinergicamente tutto quello che facciamo.   Eravamo a conoscenza  della dolorosa storia delle Officine Calabrese, il cui stabilimento era  in stand-by da molti anni.

Un collega che ben conosceva la realtà, mi ha stimolato a valutare l’acquisizione dal momento che era all’asta. Inizialmente ero molto scettico e scoraggiato dalle difficoltà, irragionevoli, incontrate a Modugno per la realizzazione dello stabilimento. Basti pensare che abbiamo iniziato contemporaneamente la realizzazione di due grandi stabilimenti, equivalenti per dimensioni e complessità. A Piacenza in due anni eravamo in produzione ed a Modugno abbiamo impiegato 11 anni, un vero calvario iniziato nel 2002 e concluso nel 2013, incontrando difficoltà fra ASI e Comune, irraccontabili.  

Mi sono accertato che oggi la situazione è completamente mutata, l’ASI è rappresentato nelle funzioni apicali, politiche ed esecutive da professionisti di ineccepibile integrità morale con eccellenti competenze, capacità di analisi e disposti a dialogare e trovare le soluzioni giuste. Ho molta fiducia e stima nelle istituzioni che rappresentano la Città di Bari e la Regione a livello politico ed istituzionale ai vari livelli.

Dopo un attento studio di fattibilità – aggiunge P. Bruno – abbiamo deciso di procedere all’importante e rilevante investimento; insomma è scoccata la scintilla. C’è molto da riqualificare, perché gli impianti sono  obsoleti; certamente sarà uno sforzo notevole, ma non ci impressionano i sacrifici, perché siamo uomini del fare. La sfida è appena iniziata.

Riteniamo di avviare le prime di linee di produzione nella seconda metà del 2022  con semilavorati di carpenteria, produzione di “shelter” di grandi dimensioni, trailers e materiali affini per i quali è necessario disporre di ampi spazi sia per la produzione che per le attrezzature finite di grandi dimensioni.

Ovviamente – continua P. Bruno – la cosa più importante ora è di  procedere alla riqualificazione dello stabilimento per una propria immagine e adeguarlo alle normative di sicurezza standard. L’area interessata si estende su una superficie di circa 20 ettari di cui circa 6 ettari coperti.

Un’altra cosa che vorrei aggiungere – conclude P. Bruno – per onorare la memoria del grande Cav. Giuseppe Calabrese e tutte le maestranze che hanno collaborato con lui, è mia intenzione realizzare un museo dell’archeologia industriale all’interno dello stabilimento mettendo in un’area dedicata i macchinari utilizzati durante l’epopea Calabrese, i brevetti e la  documentazione che testimonia la grande storia socio economica di questa grande realtà, oggi da ammodernare con  impianti ad alto contenuto tecnologico,  coniugando grande attenzione per l’ambiente. Questo grande uomo va omaggiato con tutto il suo spessore; mi auguro che  da lassù, con i  miei siano la nostra guida spirituale.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.