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Dal baby boom al baby flop. Il lockdown pesa sul desiderio di coppia

Il lungo lockdown a cui gli italiani sono stati costretti è stato oggetto di valutazioni sotto il profilo del rapporto di coppia e dei rapporti sessuali connessi alla stessa relazione coniugale.

Secondo le previsioni più accreditate gli esperti avevano previsto “de plano” che lo stare più a lungo insieme avrebbe creato maggiori stimoli e situazioni favorevoli a rapporti sessuali più frequenti con scadenza a nove mesi.

Insomma si attendeva un vero e proprio baby boom  di cui il Paese avrebbe potuto beneficiare atteso che da almeno un decennio assistiamo ad un decremento delle nascite spesso neanche compensate dalla nascita di figli delle numerose famiglie di emigranti che vivono in Italia.

L’Italia si sta avviando verso  la zona bianca, arriva l’estate del “tutti vaccinati” anche sulle spiagge,  negli stabilimenti balneari, nei resort e centri turistici; ciononostante  i dati degli esperti della  Società Italiana di Andrologia (Sia) non lasciano presagire una stagione estiva all’insegna del desiderio sessuale.

Il distanziamento o al contrario le convivenze forzate a cui il Covid 19 ha costretto le coppie negli scorsi mesi non hanno fatto bene alla vita sessuale degli italiani. Non c’è stato affatto quel baby boom ipotizzato prima del  lockdown della primavera scorsa, ma anzi un calo dell’8% delle nuove nascite. che è stato subito battezzato flop baby.

Secondo un’indagine condotta online dalla Sia su oltre 1.000 uomini  il 60% ha riferito un calo del desiderio e di aver diminuito l’attività sessuale durante il predetto periodo.

Ma il dato ulteriormente negativo è che  le riaperture non stanno spazzando via i disagi: la pandemia e l’isolamento hanno lasciato segni che perdurano anche con il graduale ritorno alla normalità, tanto che il 24% degli uomini continua ad avere difficoltà sotto le lenzuola.

Secondo gli esperti con la fine dell’emergenza ed il graduale ritorno alla normalità ritrovare la serenità sessuale è importante ora più che mai per il benessere maschile ma soprattutto della coppia, l’atto sessuale è il naturale e felice coronamento di ogni relazione di coppia, è uno dei momenti più belli, più intimi e  magici  tra coniugi che si amano e che si desiderano, Per aiutare i nubendi a ritrovare la necessaria serenità sessuale  la “Società di andrologia italiana risponde” ha istituito anche quest’anno e per il secondo consecutivo  il servizio telefonico per informazioni e consulenze gratuite ed al quale per tutto il mese di giugno sarà possibile rivolgersi tutti i giorni dalle 10 alle 19.

L’”SOS andrologo”, attivo al numero verde 800-995125, è dedicato non solo ai 4 milioni di italiani che già soffrono di disturbi sessuali ma anche a tutti coloro che dovessero avere disturbi andrologici sotto le lenzuola a seguito del Covid-19, che sempre più dati indicano come responsabile di un incremento della prevalenza di disfunzione erettile in chi ha contratto il virus. “La pandemia e i provvedimenti di distanziamento sociale messi in atto per contenerla hanno imposto un drastico cambiamento nelle abitudini di vita, creando situazioni di disagio psicologico e sessuale – spiega Alessandro Palmieri, presidente sia e professore di Urologia Università Federico II di Napoli.

Con la progressiva eliminazione delle restrizioni si permetterà all’Italia una graduale ripresa delle normali abitudini relazionali, ma il maschio italiano alla ripresa della normalità, in molti casi dopo aver contratto e sconfitto il COVID-19, non supererà con facilità  i suoi problemi.

Tutti i dati a disposizione fanno ipotizzare un aumento dell’incidenza e della durata nel tempo dei problemi andrologici che potrà essere evidente già nei mesi estivi, quando tuttavia è possibile che ci sia una maggior difficoltà ad accedere alle visite per le restrizioni alle attività non urgenti dei mesi passati, che hanno allungato le liste d’attesa”. Numerosi dati suggeriscono inoltre che la pandemia  nel tempo possa richiedere un prezzo più alto da pagare al benessere sessuale degli uomini che sono stati contagiati.

Gli studi suggeriscono infatti che l’infezione possa portare a un aumento del rischio di disfunzione erettile, con un’azione diretta del virus sulla funzionalità dei corpi cavernosi del pene attraverso una diminuzione della produzione di ossido nitrico, il principale mediatore dell’erezione.

Tra i rimedi che sembrano dare un ottino contributo alla graduale soluzione del delicato problema vengono suggerite le seguenti pratiche: pavimento pelvico, yoga dell’amore.

Come per molti aspetti di questa nuova malattia ancora poco conosciuta non è noto quale sia il meccanismo con cui il virus produca il danno, se con meccanismo diretto oppure per conseguenza della febbre e dello stato infiammatorio, né è noto quale sarà l’evoluzione riprende Palmieri.

Riteniamo che l’iniziativa della “Società di Andrologia italiana risponde” possa offrire consigli utili, informazioni e risposte; parlando del problema con uno specialista lo stesso potrà rispondere a tutte le domande in merito al proprio stato di salute andrologico e fornire i percorsi terapeutici necessari affinchè la salute sessuale maschile e di coppia non venga trascurata dopo il terribile passaggio della tempesta Covid-19”.

 Marcario Giacomo

Tags: sesso,  lockdown, desiderio

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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