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A 5 mesi dalla dimissione il 70% dei pazienti Covid ha ancora i sintomi

I dati di uno studio britannico evidenziano anche come le donne al di sotto dei 50 anni siano più soggette a queste complicazioni persistenti.

A distanza di cinque mesi dalle dimissioni, il 70 per cento dei pazienti che sono stati ricoverati in ospedale soffre ancora di Long Covid, con sintomi che comprendono mancanza di respiro, affaticamento e dolore muscolare.

È il risultato di uno studio, pubblicato su medRxiv e non ancora sottoposto a revisione, condotto dagli scienziati dell’Università di Leicester, che hanno coinvolto 1.077 partecipanti.

I ricercatori hanno rilevato una percentuale notevole di pazienti che manifestavano sintomi persistenti a distanza di cinque mesi dalle dimissioni. Il team ha anche notato segni di danni a diversi organi tra coloro che avevano avuto bisogno di ventilazione meccanica.

Uno studio separato condotto dagli scienziati dell’Università di Glasgow e disponibile sulla stessa piattaforma sembra confermare questi dati, evidenziando come le donne al di sotto dei 50 anni siano più soggette a queste complicazioni persistenti.

“I sintomi a lungo termine di Covid-19 – dichiara Chris Whitty, Chief Medical Adviser nel Regno Unito – sono ancora in gran parte sconosciuti. Questi lavori si aggiungono alle poche nozioni disponibili a questo riguardo”.

Le stime suggeriscono che in alcuni pazienti Covid-19 potrebbe provocare impatti duraturi e debilitanti per diversi mesi. Il servizio sanitario nazionale inglese ha pertanto predisposto più di 20 milioni di sterline dedicate all’assistenza dei pazienti con tali complicazioni e alla ricerca.

Il team dell’Università di Leicester ha seguito 1.077 soggetti ospedalizzati e dimessi tra marzo e novembre dello scorso anno, a cui è stato chiesto di completare questionari sulle loro condizioni di salute e sull’impatto che la malattia aveva provocato nella loro vita quotidiana.

Stando ai risultati del gruppo di ricerca, il 71 per cento degli intervistati ha affermato di provare ancora sintomi, il 17,8 per cento riportava di aver smesso di lavorare e il 19,3 per cento ha dichiarato di aver subito delle alterazioni negli orari lavorativi a causa della malattia.

Affaticamento, difficoltà a dormire, dolore o gonfiore delle articolazioni, debolezza degli arti, perdita di memoria a breve termine e inconvenienti cognitivi rientravano tra i sintomi più comuni.

Gli scienziati aggiungono poi che il 25 per cento dei partecipanti manifestava ansia o depressione e nel 12 per cento sono stati riscontrati segnali di sindrome da stress post-traumatico (PTSD).

Tra i pazienti più colpiti da questi effetti, le donne di mezza età con comorbilità come asma o diabete. Il gruppo di ricerca ipotizza che il Long Covid possa dipendere da livelli insolitamente alti della proteina C reattiva, un ormone infiammatorio nel sangue, ma saranno necessari ulteriori approfondimenti.

“Questa ricerca fornisce informazioni utili sugli effetti debilitanti di Covid con cui alcune persone convivono mesi dopo essere state ricoverate in ospedale – osserva Whitty – è importante capire quali siano i pericoli e le complicazioni del Long Covid in modo da gestire i casi”.

Gli scienziati dell’Università di Glasgow hanno invece valutato un campione di 36 donne al di sotto dei 50 anni dimesse dall’ospedale. I risultati mostrano che avevano cinque volte meno probabilità di sentirsi completamente guarite dopo tre mesi rispetto agli uomini.

Gli esperti precisano che le dimensioni del campione sono troppo esigue per giungere a conclusioni definitive, ma che il legame tra sesso femminile e probabilità più elevata di sperimentare sintomi a lungo termine di Covid-19 deve essere valutato più approfonditamente.
AGI – Agenzia Italia

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